STRATEGIE

Deloitte Digital scommette sul mix creatività-tecnologia

Understanding, visioning e creating le parole d’ordine di una strategia mirata a conquistare sempre più mercato. Laurenza: “Supporto alle aziende per la digital transformation”

Pubblicato il 13 Mag 2016

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Una presenza capillare in 24 Paesi sparsi nel mondo, un gruppo di oltre 5.500 professionisti, di cui 250 in Italia, e servizi a 360 gradi per la digital transformation. Grazie a questo mix Deloitte Digital, divisione della multinazionale di consulenza e revisione contabile, punta a consolidare il proprio ruolo di supporto alle aziende desiderose di affrontare a viso aperto le nuove sfide digitali. Il suo portafoglio clienti è composto principalmente dai settori in cui la trasformazione digitale è iniziata prima, ossia retail, telco, media e servizi finanziari, bancari e assicurativi. Ma nei prossimi anni la società mira a catturare nuovi mercati: “Le interazioni crescono a un ritmo esponenziale e siamo sempre più connessi, sia con i nostri device sia fra di noi”, spiega a CorCom Andrea Laurenza, Deloitte Digital Leader. Secondo Laurenza, l’IoT, l’industria 4.0, il cloud e il mobile saranno i driver fondamentali dell’economia globale, non solo di quella digitale. Ambiti con cui le imprese, anche le Pmi, dovranno necessariamente confrontarsi per ripensare i propri business in un’ottica digital disruptive.

Deloitte Digital opera da circa 6 anni come divisione ad hoc per il mondo digitale. In che modo supportate le aziende?

Siamo una digital consulting agency che combina creatività, dati e tecnologia per supportare una strategia di business. I nostri servizi spaziano dalla digital strategy innovation alla parte di creatività e design. Curiamo in generale tutto ciò che riguarda la gestione dei cambiamenti dettati dalle esigenze di digital transformation, ma offriamo anche consulenza specifica negli ambiti e-commerce, social network, customer engagement e digital marketing. La nostra vision di lavoro si basa su 3 fasi distinte ma consequenziali: undersranding, visioning e creating. A questo processo accompagniamo un focus particolare sull’agilità, che riteniamo l’elemento fondamentale per competere nell’era digitale.

Rispetto alle nuove frontiere della trasformazione digitale, quali sono le problematiche gestionali e operative più coinvolte?

Il digitale oggi investe tutto, dal rapporto col cliente all’organizzazione interna. Ma l’elemento fondamentale riguarda la customer experience, sia sul versante B2C, ma anche su quello B2B. Specialmente oggi, le nuove frontiere dell’Internet of Things, dell’industria 4.0, del mobile e del cloud permettono di mettere a fattor comune elementi in grado di costruire soluzioni su misura del singolo cliente.

Quale impatto hanno questi driver sulle esigenze delle aziende?

Soprattutto il mobile sta catalizzando tutti i processi di digital transformation nella loro interezza, incrementando anche un altro elemento chiave di una strategia digital disruptive, ossia la disponibilità di dati. Le interazioni crescono a un ritmo esponenziale e siamo sempre più connessi, sia con i nostri device sia fra di noi. L’IoT, la quarta rivoluzione industriale, lo storage online e le altre tecnologie in ascesa non vengono sviluppate per il semplice gusto di farlo, ma per creare momenti di disruption nella competizione aziendale. Per le aziende questo significa dover mettere in piedi un progetto strategico, supportato da una cultura digitale diffusa in azienda.

In questo contesto come va affrontato il tema della cybersecurity?

Le aziende vogliono essere resilienti, capaci di rispondere agli eventi per evitare l’impatto sui modelli di business e garantirne la continuità. Noi facciamo invisible security, ossia offriamo servizi che garantiscono un utilizzo sicuro delle funzioni digitali senza essere invasivi rispetto all’esperienza del cliente. Andiamo dall’analisi del codice per diminuirne la vulnerabilità, fino alla messa in sicurezza delle applicazioni, passando per il monitoraggio costante e lo sviluppo di adeguati modelli di alerting e gestione degli incidenti.

Avete concluso a febbraio l’acquisizione di Qualitekna per spingere su marketing e pagamenti mobile. Le operazioni M&A fanno parte della vostra strategia di crescita?

Cerchiamo continuamente skill addizionali, che possono arrivare da aziende o singoli professionisti. A livello internazionale eravamo poco conosciuti per creatività e design e così abbiamo deciso di spingere su acquisizioni e ricerca di talenti. Qualitekna è una società che ci consente ora di offrire servizi e consulenza in ambiti dove eravamo più deboli rispetto ad altri, come i digital payment e i mobile martketing. Stiamo studiando e vagliando altre società da acquisire in giro per il mondo. Anche in Italia intravediamo opportunità interessanti.

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