La concorrenza morde i profitti di Nokia e le deludenti performance
trimestrali mettono nuova pressione sul board dove da giorni si
parla di sostituire il Ceo Olli-Pekka Kallasvuo. Nel secondo
trimestre 2010, gli utili del numero uno dei produttori mondiali di
telefonini sono crollati del 64% (da 287 milioni di euro di un anno
prima a 104 milioni), riporta l’International Herald Tribune,
perché la casa finlandese non riesce a tenere testa alle rivali
Apple e Google nel cruciale segmento degli smartphone. Le vendite
sono aumentate, ma solo dell’1%, a 10 miliardi di euro.
Inoltre, i guadagni che Nokia distribuisce direttamente agli
shareholders, che non includono i 123 milioni di euro di perdite in
attività e venture che Nokia non controlla, sono scesi del 40%, a
227 milioni.
“Le speculazioni sul cambio ai vertici di Nokia non fanno bene
all’azienda e devono finire. Non posso aggiungere altro su questo
argomento”, ha chiarito Kallasvuo sulla Cnbc, emittente via cavo
americana. Il Ceo ha invece gettato un po’ di ottismo sulle
prospettive della sua azienda per l’anno in corso, confermando la
previsione di una crescita del 10% del mercato della telefonia
cellulare nel 2010, in cui Nokia manterrà uno share in linea con
quello del 2009. Quanto alle stime sul conto economico
dell'intero esercizio, il margine operativo è visto tra il 10%
e l'11% dei ricavi, previsione che precisa l'aggiornamento
fornito a giugno, in cui si parlava di un risultato
all'estremità inferiore, o sotto, la forchetta indicata in
precedenza (11%-13% dei ricavi).
Gli analisti restano scettici. “I problemi di Nokia sono grandi e
gravi”, afferma Bengt Nordstrom, chief executive di Northstream,
società di consulenza sull’industria mobile con sede a
Stoccolma. “L’ascesa dell’iPhone e del sistema operativo
Android lo hanno evidenziato drammaticamente. Nokia non era pronta
a fronteggiare questi concorrenti, non è più il leader di mercato
che abbiamo conosciuto negli ultimi 30 anni”.
Secondo la società di ricerche Strategy Analytics, lo share di
Nokia sul mercato smartphone è in realtà aumentato nel secondo
trimestre, dal 38,2% di un anno prima al 40,3%; tuttavia, l’utile
operativo della divisione devices and services dell’azienda, che
rappresenta il 68% delle vendite di Nokia, è sceso del 16% nel
secondo trimestre, a 643 milioni di euro. Il produttore finlandese
attribuisce il declino alla pressione sui prezzi da parte degli
smartphone di fascia alta concorrenti, ma anche all’indebolimento
dell’euro sul dollaro.
Nokia imputa parte dei suoi cattivi risultati anche a un altro
elemento: la difficoltà di reperire alcune componenti sul mercato
perché l’offerta non tiene il passo con la domanda – un
elemento che dovrebbe incidere anche sui risultati del terzo
trimestre.
L’azienda finlandese è pronta però a recuperare quote di
mercato e l’asso nella manica si chiama Nokia N8, il nuovo
smartphone basato sul sistema operativo Symbian 3 che sarà in
vendita da ottobre. “L’N8 darà il via alla riscossa di Nokia
sul mercato dei cellulari intelligenti, cominciando dal segmento
high-end”, ha dichiarato il Ceo agli analisti.
La casa finlandese pensa di vendere 50 milioni di telefonini con
piattaforma Symbian 3 per tutta la durata del ciclo di vita di
questo sistema operativo. Kallasvuo lo ha definito “il più
grande progetto software nella storia di Nokia”, perché ha
richiesto non un semplice aggiornamento ma una riscrittura del
codice Symbian. Gli sviluppatori potranno disegnare applicazioni
più accattivanti e che funzioneranno su diversi device Nokia.
L’azienda spera che il passaggio al nuovo sistema operativo la
aiuti in particolare sul mercato statunitense, dove fatica a
recuperare quote rispetto a Samsung, Rim e Apple sul segmento
smartphone. “Il mercato americano è diverso da tutti gli
altri”, ha detto Kallasvuo, “bisogna arrivare con i propri
prodotti in tempi rapidi e in passato abbiamo perso alcune
opportunità”. Symbian 3 sarà su quasi tutti gli smartphone del
nuovo portafoglio Nokia, mentre i device di fascia alta avranno
MeeGo, il sistema operativo basato su Linux sviluppato insieme a
Intel.