Tredici nuovi emoticon, tutti dedicati alle professionalità al femminile. Questa la novità a cui sta lavorando un team di Google che ha deciso di sottoporre la valutazione delle nuove “faccine” all’Unicode Consortium – la “sovrintendenza” degli emoticon a livello mondiale. “Vogliamo che gli emoticon che rappresentano le professioni siano diverse per uomini e donne perché riteniamo determinante evidenziare le differenze che esistono fra i mestieri ma soprattutto vogliamo contribuire ad accrescere l’attenzione sul diritto delle donne di fare carriera lavorativa al pari degli uomini”, si legge nella proposta.
Secondo il team, l’uso degli emoticon è particolarmente diffuso fra le giovani donne e anche se può sembrare banale, in realtà la rappresentazione di stati d’animo e, in questo caso, di professioni, attraverso “faccine”colorate, rappresenta un veicolo di informazione e di diffusione della cultura delle pari opportunità – ne sono convinti gli ideatori dell’iniziativa. E a dimostrazione della tesi l’importanza che stanno assumendo tutta una serie di proposte legate proprio all’abbattimento delle diversità, come quelle che riguardano gli emoticon multirazziali. Fra l’altro Google ritiene che gli emoticon al femminile enfatizzino caratteristiche che poco hanno a che fare con la concretezza della vita reale: “Le donne sono rappresentate come principessine, ballerine o soldatesse che dicono no”. Insomma uno “scenario” al limite dell’offesa- dicono i promotori dell’iniziativa. Sulla questione degli emoj “maschilisti” è intervenuta qualche settimana fa sul New York Times Amy Butcher, docente di Inglese all’Università Ohio Wesleyan. E pare che Google si sia ispirata proprio all’intervento di Butcher per dare il via al progetto.
Dottoresse, laureate, ingegnere del software e manager fra i nuovi emoj by Google su cui dovrà pronunciarsi l’Unicode Consortium. Google vorrebbe rilasciare i nuovi emoticon già entro la fine dell’anno. Ma la decisione del Consorzio è subordinata all’esame di diversi parametri, a partire dalla “popolarità”. Di fatto per il lancio di un nuovo emoticon serve un’analisi statistica che consenta di capire quali sono le “faccine” che rappresentano gran parte della popolazione. E anche in questo caso bisognerà capire quali professionalità sono associate “popolarmente” all’universo femminile.