Ibm nel mirino dell’Antitrust europeo. La Commissione europea ha
aperto due inchieste contro l’azienda per due distinti casi in
cui si ipotizza l'infrazione delle regole europee con abuso di
posizione dominante.
I due casi – spiega la Commissione in una nota – si riferiscono al
mercato dei computer mainframe (sistemi centrali). La prima
inchiesta è stata aperta in seguito alla denuncia presentata dagli
operatori T3 e Turbo Hercules che vendono programmi software di
emulazione. Secondo le aziende Ibm imporrebbe ai clienti
l'utilizzo di propri accessori di propri sistemi operativi sui
server, penalizzando così i produttori di equipaggiamenti e
software rivali.
La seconda invece è d'iniziativa della Commissione per
verificare l'eventuale comportamento discriminatorio di Ibm nei
confronti dei concorrenti per quanto riguarda i servizi di
manutenzione. Bruxelles valuterà se Big Blue abbia messo in atto
"comportamenti discriminatori"a carico di gruppi rivali
nei servizi di assistenza sui server limitando o ritardando
l'accesso a pezzi di ricambio di cui Ibm è il solo
fornitore", recita un comunicato.
L'apertura della procedura, puntualizza ancora la nota, non
significa che la Commissione dispone di prove che attestano
l'infrazione, ma semplicemente che compirà un'inchiesta
approfondita sul caso.
Secca la replica di Ibm: le indagine della Ue sono "senza
fondamento", precisa la società in un comunicato, rilevando
che molte aziende rivali avevano fino a poco tempo fa ritenuto il
mercato dei server "un mercato morto". Molti gruppi lo
hanno abbandonato o hanno cercato alternative "mentre Ibm
rivendica di averci investito ingenti fondi", continua Big
Blue.
"Le accuse di Turbo Hercules e di T3 contro Ibm sono spinte da
alcuni concorrenti più grandi, guidati da Microsoft, che vogliono
imitare alcuni aspetti dei server centrali Ibm senza aver sostenuto
gli investimenti che il gruppo ha fatto e continua a fare",
conclude la nota.