“La trasformazione digitale delle Pmi è il fattore strategico per espandere il potenziale di crescita e competitività dell’economia italiana. Siamo partiti da questa consapevolezza quando abbiamo deciso di costruire #Territori Digitali, progetto che sta percorrendo la penisola per far capire concretamente a imprenditori e manager come applicare alla propria impresa le nuove tecnologie e i vantaggi che ne derivano”. Lo afferma direttamente da Bari da Carlo Purassanta, consigliere di Confindustria Digitale e presidente dello Steering Commitee “Piattaforme di filiera per le Pmi”, illustrando, in qualità di responsabile del progetto, il significato di #TERRITORIDIGITALI. Si tratta del roadshow nazionale, avviato nel marzo scorso a Trieste, passato per Reggio Calabria, Napoli, Firenze, Pescara, Catania, Genova, Treviso, Brescia e oggi Bari come decina tappa.
Realizzata con il patrocinio di Anitec, Assinform, Assocontact, Assotelecomunicazioni-Asstel, Assinter Italia e Federturismo, a cui si aggiungono per ciascun appuntamento le istituzioni locali e le organizzazioni territoriali di Confindustria, l’iniziativa itinerante promossa da Confindustria Digitale, è la prima del genere in Italia. L’incontro di Bari è stato organizzato in collaborazione con Confindustria Puglia e con il patrocinio del Comune di Bari, Infocamere e Confindustria Bari e Bat.
“Il cloud computing, il lavoro in mobilità, il digital marketing – prosegue Purassanta – possono portare le aziende a costruire nuove relazioni, a diventare più rilevanti, ad aprirsi all’e-commerce, a migliorare le proprie competenze, a diventare più flessibili, a internazionalizzarsi e a rendere più efficienti i processi interni. Si tratta di tecnologie perfettamente alla portata delle Pmi, con un ritorno sugli investimenti di ordini di grandezza superiori rispetto alle imprese non innovative. I dati sulla digitalizzazione della Puglia evidenziano potenzialità importanti per superare i ritardi, valorizzare le best practices locali e puntare su un grande processo di trasformazione digitale delle imprese come fattore di rilancio dell’intera regione”.
Presente anche l’Assessore all’Innovazione tecnologica del Comune di Bari, Angelo Tomasicchio, che ha aperto l’iniziativa: “Negli ultimi dieci anni il mercato tradizionale è stato letteralmente stravolto dai nuovi modelli di business fondati sul digitale: per questo è fondamentale che le nostre piccole e medie imprese possano contare sulla competenza di esperti del settore per orientarsi al meglio tra le scelte più vantaggiose da compiere – ha rilevato Tomasicchio -. In realtà la Puglia e la terra di Bari sono in grande fermento, contando già diverse centinaia di aziende in rete e un numero impressionante di start up. La PA, dal canto suo, non può stare a guardare e deve fare la sua parte per erogare servizi sempre più efficienti e diventare interlocutore affidabile delle imprese e dei soggetti attivi sul territorio. Va in questa direzione l’implementazione dei servizi di egov comunali, che dopo il pieno sviluppo del cluster dei demografici e di quello del SIT, Sistema informativo territoriale, a breve interesserà anche i tributi comunali e lo sportello delle attività produttive”.
Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, ha spiegato nel suo intervento introduttivo che “per il nostro Paese, e tanto più per le regioni del meridione, aiutare le Pmi a innovare e diventare competitive è ormai una priorità che va affrontata in modo sistemico. Stiamo affrontando un’evoluzione che ha un’accelerazione esponenziale, che produce profonde trasformazioni all’interno delle imprese e delle filiere, che tende a connettere oggetti e ambiti applicativi nuovi e diversi. In particolare alla Puglia, prima regione meridionale per numero di imprese che operano attraverso contratti di rete, con un territorio dotato di una copertura in banda larga e ultra larga già oggi al di sopra della media nazionale, si presenta un’occasione senza precedenti per sviluppare un nuovo modello competitivo basato sulla trasformazione digitale delle Pmi. Per questo occorre costruire loro intorno un contesto favorevole che metta in rete start up innovative, centri di ricerca, università, istituzioni locali e imprese Ict. Da qui possono nascere nuovi modelli di business, fenomeni di ri-localizzazione e qualificazione di attività produttive tipiche del territorio”.
Domenico Favuzzi, presidente di Confindustria Puglia ha invece sottolineato che “la Puglia oggi rappresenta un laboratorio molto interessante in cui moltissime aziende sono riuscite a reagire alla crisi focalizzando e innovando il proprio core business. Basti pensare alle tante imprese del settore turistico che hanno saputo puntare su qualità e mercato internazionale, così come è avvenuto per il settore agricolo e agroindustriale, in particolare in quello vitivinicolo, per la meccatronica, per l’automotive, per la filiera della salute e dell’aerospazio. Senza dimenticare la presenza importante di tante startup, alcune di gran successo, e la collaborazione con il mondo universitario che sta iniziando a ridare slancio all’intero settore industriale. La trasformazione digitale in atto consente a tutta la nostra regione di misurarsi con un contesto internazionale in forte crescita, ricco di moltissime opportunità da cogliere e di sfide che dobbiamo tentare di vincere insieme alle istituzioni pubbliche e a tutti i cittadini.
Attraverso gli interventi di tecnici delle aziende associate a Confindustria Digitale (Avaya, Cisco, Fastweb, Google, Gruppo Pragma, HP, IBM, INebula, Microsoft, Sesa Spa, Sorint Lab, Telecom Italia, Torino Wireless, Transcom) il dibattito ha poi approfondito i passaggi cruciali che trasformano un’azienda tradizionale in un’azienda digitale. Paolo Ghezzi, direttore di Infocamere è entrato nel merito del Registro delle imprese come esempio di trasparenza del sistema informativo pubblico.
Nella sessione pomeridiana, il confronto si è aperto anche ad altri soggetti, fra cui esponenti dell’università, delle start up, operatori privati e amministratori pubblici. Divisi in 4 tavoli di lavoro, i partecipanti hanno potuto così approfondire temi legati alle specifiche esigenze di innovazione digitale del territorio, quali sanità digitale; turismo e agroalimentare, open Innovation e alternanza scuola-lavoro.