Connettere tutti a Internet spingerebbe il Pil mondiale di 6,7mila miliardi di dollari. A quantificare l’impatto potenziale che avrebbe la realizzazione del sogno di big come Google e Facebook, ossia portare la connessione alla Rete in tutto il globo, è Pricewaterhouse Coopers. L’ultimo studio del colosso britannico, realizzato per conto di Facebook, analizza i possibili scenari dei prossimi 10 anni in 120 Paesi del mondo.
Secondo il report “Connecting the world“, se Internet fosse disponibile anche per i 4,1 miliardi di persone che al momento non sono connesse, il rapporto fra utenti online nei Paesi in via di sviluppo e quelli nei mercati sviluppati sarebbe di 5 a 1 contro quello attuale fermo a 2 connessi per ogni non connesso. Oltre alla spinta di quasi 7mila miliardi per il Pil globale, si stimano opportunità di crescita di 400 miliardi di dollari per gli operatori di telecomunicazione e di 200 miliardi di dollari per i fornitori di contenuti.
I progressi verso l’inclusione globale, sottolineano gli analisti di PwC, hanno tuttavia conosciuto un rallentamento negli ultimi anni a causa di barriere all’accesso, legate soprattutto ai costi e alla velocità delle infrastrutture esistenti. Lo studio evidenzia inoltre che i prezzi di internet dovrebbero calare almeno del 70% per poter essere sostenuti dall’80% della popolazione e che il 90% delle persone inoltre vive in luoghi in cui la copertura c’è, ma la maggior parte di loro non può permettersela: per il 66% della popolazione, sottolinea infatti il rapporto, un piano dati di 500 MB costa più del 5% delle proprie entrate mensili.