Tutto è nato nel 2010 nella cittadina di Clintondale, cuore profondo dell’America, in Michigan. Per contrastare l’alto tasso di abbandono scolastico, il preside dell’High School del paese, Greg Green, ha sfidato i ragazzi “difficili” sul loro stesso terreno: quello degli smartphone e dei videoclip alla Mtv. Da lì si è sviluppato il progetto delle flipped classroom, che ha coinvolto tutta la scuola. Gli studenti studiano a casa seguendo le video lezioni degli insegnati e poi in aula sviluppano progetti creativi, con l’aiuto dei professori, sulla base di quanto hanno imparato attraverso Internet.
In poco tempo la Clintondale High School è diventata un caso d’eccellenza. Il numero di bocciati si è drasticamente ridotto e l’istituto ha attirato iscrizioni da tutta l’area metropolitana di Detroit. Il preside gongola: “Grazie a questo nuovo metodo d’insegnamento i problemi dei ragazzi con le varie discipline sono diminuiti del 66%, mentre le bocciature hanno visto una riduzione del 33%. In particolare, gli alunni rimandati in matematica e in inglese sono calati rispettivamente del 31% e del 33%”, rivela Green. Il metodo della classe capovolta si applica a tutte le materie, anche quelle scientifiche. Dimenticate, ad esempio, i quaderni a quadretti. L’insegnante realizza un video nel quale propone agli allievi un quesito matematico, che poi viene successivamente risolto in classe con la collaborazione di tutti.
“Abbiamo notato che con questa didattica i nostri alunni sono più motivati all’apprendimento, più coinvolti e meno frustrati”, dice Green, “inoltre utilizzare le nuove tecnologie per condividere materiali didattici e informazioni si rivela anche molto utile quando qualcuno è costretto ad assentarsi per motivi personali o di salute e può così accedere alla lezione semplicemente dal pc di casa”.
