BANDA LARGA

Enel, Starace: “Una Metroweb nazionale per cablare l’Italia”

L’Ad sulla corsa alla fiber company: “Nessun rilancio, a fare la differenza sarà la strategia”. Tra poche ore il board di Cdp assegnerà l’esclusività della trattativa: il Gruppo energetico in vantaggio su Telecom

Pubblicato il 25 Mag 2016

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“Abbiamo fatto una valutazione in sintonia con il nostro piano, che in sostanza significa costruire una Metroweb su scala nazionale, sfruttando le sinergie tra le città che Metroweb ha cablato e quelle che vogliamo cablare noi”. L’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, spiega così le motivazioni che hanno spinto la energy company a competere con Telecom Italia nella corsa a Metroweb.

“I soci di Metroweb hanno da una parte l’alternativa di incassare per poi mettere a fare altre attività, oppure proseguire nella strada percorsa fino ad oggi, insieme a noi – sostiene Starace, intervistato dal Corriere della Sera – La valutazione di Metroweb è più o meno analoga, ma sul tavolo ci sono due diverse visioni”. Giovedì scorso Enel ha scoperto le proprie carte, mettendo sul piatto un’offerta, non vincolante, per la società della fibra milanese da 806 milioni. Meno rispetto agli 820 proposti dalla telco guidata da Flavio Cattaneo: una proposta “a scadenza” o presunta tale, cui sarebbe seguito anche un piano B di cessione di Sparkle, più un conguaglio a favore di Telecom.

Proprio oggi si riunirà il consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti, chiamato a decidere a chi assegnare l’esclusiva della trattativa. A ottenerla, secondo indiscrezioni riportate da Sole 24 Ore e Repubblica, sarà con molta probabilità la energy company. Naturalmente bocche cucite dai vertici di Cdp, ma secondo l’Ad di Enel non sarà qualche milione di euro a fare la differenza. Per questo motivo difficilmente Enel rilancerà: “Degli aggiustamenti fisiologici sono possibili, perché poi bisognerà effettuare una due diligence (operazioni di approfondimento delle informazioni relative all’oggetto della trattativa, ndr). Ma si rimarrà pur sempre intorno agli 800 milioni”.

Rispetto alle aree a fallimento di mercato, con Ifratel che si appresta a elaborare i bandi di gara, Enel non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro e Metroweb sarebbe un alleato in grado di fare la differenze. “La nostra è una strategia ad anelli concentrici – spiega Starace -. Se acquistassimo Metroweb ci sono le 10 aree che sono la sua missione originaria (tra queste le aree metropolitane di Milano, Torino, Genova e Bologna, ndr) e su queste innesteremmo un po’ per volta le altre 224 città per quali ci siamo impegnati. Da qui valuteremo le sinergie con le aree C e D che risulteranno contigue. Insomma, come un puzzle”.

Sulla possibilità che Telecom inizi a “fare il mestiere” di Enel, offrendo sul mercato offerte combinate tlc-luce-gas, Starace mostra un mix tra sicurezza e scetticismo: “Più volte si sono provate queste accoppiate, che però non sono mai decollate. Offerte combinate sono state provate e riprovate con esiti quasi sempre scarsi. L’unica che ha dato risultati positivi è quella luce-gas”. Quindi per ora i maxi-pacchetti non sono nella strategia di Enel. “Non siamo una multiutility – sottolinea Starace -. Non puntiamo alla convergenza sul cliente. Diamo solo agli altri il modo di accedere al cliente, e tra gli altri intendo anche Tim”.

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