L’innovazione digitale non deve essere una corsa ad ostacoli e per realizzarla è necessario coinvolgere istituzioni, aziende e cittadini. È ormai chiaro che la centralità dell’ecosistema digitale è un fattore ineludibile di crescita, di competitività e di sviluppo sociale e culturale. Le infrastrutture e le piattaforme innovative sono fattori abilitanti e le tecnologie a supporto sono gli ingredienti chiave per ripensare il modello di Sistema-Paese.
Per crescere, bisogna tenere il passo con l’evoluzione tecnologica, fare sistema, formare nuove competenze, fornire servizi digitali ai cittadini, creando valore e semplificando la loro user experience di tutti i giorni. Si pensi a come le start-up digitali hanno contribuito a portare innovazione in diversi settori di mercato e a come le imprese “tradizionali” hanno trasformato i loro modelli di business in chiave new economy. Questo è un passaggio epocale. E l’avvio del piano banda ultralarga voluto dal Governo può diventare il motore di questo processo. C’è, inoltre, una straordinaria volontà di attuare i programmi e di accelerare i piani di investimento. Parallelamente, anche la domanda sta cambiando e l’esplosione inarrestabile del consumo dei dati sta lì a testimoniarlo. Il 2016 deve essere, quindi, l’anno dell’execution per dotare l’Italia di un mercato unico digitale, per tornare stabilmente a crescere e per ridare futuro a questo incredibile Paese.