Le famiglie italiane spendono sempre meno per muoversi, e sempre di
più per comunicare e connettersi a Internet. Lo rivela
L'Indicatore dei consumi di Confcommercio (Icc), che registra
un crollo delle spese in beni e servizi per la mobilità, calati
del 16,1% a giugno e del 17,1% a luglio rispetto allo stesso
periodo del 2009, e un aumento di quelle in beni e servizi per le
comunicazioni e Tlc, del 4,1% a giugno e del 2,8% a luglio.
In particolare, spiega la Confcommercio in una nota, le spese in
comunicazioni, dalla telefonia cellulare alle connessioni internet
fino ai servizi postali, in crescita costante dall'inizio
dell'anno, con un +2,1% nel primo trimestre e del 3,3% nel
secondo. L'aumento pero', spiega sempre la Confcommercio,
è a due velocità: sale la domanda di beni, ma ''per i
servizi la fase negativa non sembra essersi ancora
esaurita''. Dinamica analoga a quella delle spese in beni e
servizi per la casa, anch'essa in crescita grazie soprattutto
al traino degli ''acquisti in elettrodomestici e
tv''.
Spiragli positivi che, però, non convincono le associazioni dei
consumatori, secondo cui la ripresa è ancora lontana. La spesa per
i consumi ''resta su livelli assoluti decisamente distanti
dai valori pre-crisi'', sottolinea il Codacons, mentre
Federconsumatori invoca un intervento ''urgente''
del governo, ''per imprimere una svolta a questo
andamento'', con ''maggiori controlli
sull'andamento di prezzi e tariffe'' e una
''detassazione per le famiglie a reddito fisso''.