“Non abbiamo alcuna intenzione di tornare nel mondo delle tlc, siamo usciti già una volta. Non serve un operatore in più, che parta peraltro da zero”. L’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, torna a ribadire i punti chiave della strategia sulla banda larga della energy company, smentendo ipotesi di ritorno nel mercato delle telecomunicazioni.
Lo fa in un’intervista a LaRepubblica nei giorni del Global Compact Summit Leaders dell’Onu, dove Enel illustrerà i propri obiettivi di lotta al cambiamento climatico. “Abbiamo parlato per due mesi con Telecom, non abbiamo trovato un accordo, così abbiamo deciso di parlare con altri operatori presenti in Italia con i quali abbiamo trovato una soluzione”, ricorda Starace che, ripercorrendo le tappe iniziali dei colloqui con gli operatori, si prende i meriti della virata strategica sulla fibra ottica.
“È stata una mia idea, anche se adesso c’è il mito ‘glielo ha detto il Governo’. Non è così, anche volendo, il Governo non aveva tutte le informazioni”. Ad aver spinto la società nella partita broadband è stata anche la necessità di sostituire i vecchi contatori digitali “messi all’inizio di questo secolo” e che “dopo 15 anni sono obsoleti”. Parliamo, sottolinea Starace, di “33 milioni di contatori, 33 milioni di famiglie e case” che hanno spinto Enel al grande passo: “Abbiamo fatto i nostri conti e abbiamo deciso”.