Big data, Alleva: “Servono regole certe per garantire l’accesso”

Il presidente dell’Istat alla 2ª Conferenza nazionale di statistica: “Da rivoluzione digitale grandi opportunità. Indispensabile un quadro legale che non inibisca l’uso delle informazioni”

Pubblicato il 22 Giu 2016

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“È fondamentale una rete di collaborazione pubblico e privato che garantisca l’accesso ai big data, spesso di proprietà dei privati”. Ne è convinto il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, che aprendo la 12ª Conferenza nazionale di statistica sottolinea la portata rivoluzionaria del digitale nel mondo dei dati: “La rivoluzione digitale e il diluvio dei dati sono tra le principali sfide che si pongono alla statistica ufficiale ma, al tempo stesso, costituiscono una grandissima opportunità”.

A fare oggi la differenza, secondo Alleva, è l’integrazione nella produzione delle statistiche ufficiali nell’immensa mole di dati prodotta dal navigare sul web o dall’utilizzo di strumenti digitali. Cita i satelliti, i telefoni cellulari, i sensori e altri strumenti di misurazione rispetto ai quali l’Istat mostra un approccio attivo, come dimostrano alcune sperimentazioni: il webscraping per la stima di indicatori sulla congiuntura, social network degli indicatori di fiducia, i dati di telefonia mobile per la mobilità e il turismo.

Tuttavia, sostiene il numero uno dell’Istituto statistico, “esiste la necessità di un quadro legale ben definito per la gestione delle problematiche connesse al trattamento e alla privacy dei big data che non inibisca l’uso”. Servirebbe, aggiunge Alleva, “un investimento in infrastrutture in competenze per la gestione di grandi moli di dati e per il loro trattamento da un punto di vista metodologico“.

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