Industria 4.0, ecco come realizzarla in 5 mosse

Governance pubblico-privata, banda ultralarga, competenze digitali, più interazioni aziende-centri di ricerca e tutele per il made in italy. E’ la ricetta della commissione Attività produttive della Camera al termine dell’indagine conoscitiva sulla quarta rivoluzione industriale

Pubblicato il 23 Giu 2016

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Cinque raccomandazioni con l’obiettivo di portare anche l’Italia a cavalcare da protagonista l’onda di industria 4.0, adeguando i propri sistemi produttivi a quelli più avanzati in Europa, dove a guidare in questo campo sono Francia e Germania. A metterle a punto è stata, al termine dell’indagine conoscitiva che ha portato nelle ultime settimane all’audizione di tutti i protagonisti del settore, dalle imprese alle associazioni di categoria alle società di consulenza, la commissione Attività produttive della Camera.

Il contenuto della bozza finale scaturito dai lavori della commissione è stato anticipato dal Sole24ore, e disegna in un centinaio di pagine, come era negli obiettivi dei lavori, il “modello da applicare al tessuto industriale italiano”. Il documento dovrebbe essere presentato pubblicamente il 6 luglio, con la partecipazione del presidente della commissione, Guglielmo Epifani, del ministro per le Attività produttive Carlo Calenda e del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

Partendo dall’assunto che gli esempi già in campo su scala internazionale non siano da “copiare”, ma possano offrire spunto per la ricerca della “via italiana” a Industria 4.0, secondo i principi che saranno fissati dal piano del governo atteso entro l’estate, la commissione suggerisce al primo punto la creazione di una cabina di regia coordinata dal Governo e dal Mise, che coinvolga il Miur, il Mef, gli enti locali, il mondo imprenditoriale e quello della ricerca universitaria e dei sindacati.

Al secondo posto tra le priorità fissate dalla commissione c’è la banda ultralarga: è necessario mettere in pratica al più presto il piano messo a punto dal governo, se possibile puntare a servire al meglio con l’utrabroadband le aree industriali. A seguire la necessità della creazione di nuove competenze digitali, coinvolgendo le scuole ma anche i lavoratori delle piccole e microimprese e il management intermedio.

La quarta proposta è di migliorare l’interazione tra le aziende e i centri di ricerca pubblici, prendendo spunto da quanto avviene negli Stati Uniti e in Uk. Infine gli standard tecnologici: nel momento in cui ogni paese sta facendo il possibile per imporre i propri, l’Italia dovrà fare tutto il possibile per tutelare il made in Italy anche in questo settore.

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