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Banda ultralarga, Bei pronta a finanziare la fibra di Enel

Il vicepresidente Dario Scannapieco: “La rete veloce è uno dei settori prioritari di intervento della Banca europea degli investimenti. Ci sono contatti. Vogliamo vedere la struttura finanziaria dell’operazione e poi decideremo”

Pubblicato il 24 Giu 2016

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A finanziarie il piano di Enel Open Fiber per la banda ultralarga, che potrebbe arrivare a valere 4 miliardi di euro, potrebbe intervenire tra gli altri anche la Banca europea per gli investimenti. “La banda larga è uno dei settori prioritari di intervento della Bei – afferma al Sole24ore il vicepresidente Dario Scannapieco – Abbiamo già finanziato diversi progetti in Italia, anche quelli di Telecom. Ci sono contatti, ma al momento è ancora prematuro parlarne. Vediamo come sarà la struttura finanziaria dell’operazione che sta progettando Enel e poi decideremo”.

Il piano di investimenti di Enel Open Fiber ammonta per le aree A e B, rispetto alle prime 224 città, a 2,5 miliardi. Ma può arrivare a 4 miliardi di euro se si aggiungono quelli per le aree C e D e le coperture delle aree B residue. Il piano della newco di Enel prevede che l’operazione sia sostenuta per un terzo con equity e per due terzi con la leva finanziaria, e proprio in questo quadro rientra l’eventuale impegno della bei.

Intanto ieri è stata la giornata del “giallo” sull’eventuale uscita di F2i dal capitale di Metroweb con la cessione della propria quota a Enel Open Fiber. A lanciare l’indiscrezione era stata l’agenzia Mf Dow Jones, secondo cui la decisione del fondo guidato da Renato Ravanelli sarebbe già stata comunicata ai vertici di Enel e a quelli della newco. Ma a poche ore dalle indiscrezioni di stampa circolate in mattinata, è arrivata una nota di smentita del Fondo firmata dall’Ad Ravanelli: “Nessuna decisione è ancora stata assunta da F2i né per quanto concerne la cessione della maggioranza di Metroweb detenuta dal Primo Fondo, né per quanto attiene all’eventuale investimento del Secondo Fondo nel nuovo progetto nazionale di cablatura delle aree A e B e, attraverso gare, delle aree C e D”. In ogni caso, è attesa a giorni una decisione in merito, vista la scadenza dell’offerta esclusiva di Enel fissata al 3.

Secondo i rumor il 53,8% attualmente detenuto da F2i in Metroweb passerà di mano per un valore che dovrebbe essere calcolato sulla base dell’offerta da 816 milioni di euro, avanzata dalla società guidata da Francesco Starace per l’intero capitale della compagni milanese e ritenuta dagli azionisti di Metroweb più vantaggiosa di quella di Telecom Italia. Dunque, circa 440 milioni di euro.

L’obiettivo dichiarato di Enel, ossia fondere Metroweb ed Eof, passerà dunque per l’uscita definitiva del fondo. Scartata la seconda ipotesi, ossia un aumento di capitale tramite il quale Enel avrebbe diluito la partecipazione di F2i fino a una quota vicina al 25%. L’offerta esclusiva di Enel scade il 3 luglio, ma non è da escludere una proroga utile a sciogliere anche il nodo Fastweb. La società è infatti socio di Metroweb al 10,6% con una clausola di lock up a scadenza 2017, ma potrebbe accettare il passaggio di mano in cambio di un inserimento negli accordi già siglati da Enel con Wind e Vodafone. Riguardo al nodo delle città già cablate da Fastweb, l’Ad di Enel Open Fiber Tommaso Pompei avrebbe ricevuto dalla società controllata da Swisscom la richiesta di tariffe agevolate sulle linee secondarie, ossia quelle che collegano l’armadio alla sede fisica del cliente.

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