E’ stata pubblicata il 24 giugno la circolare dell’Agenzia per l’Italia digitale che stabilisce “le modalità di acquisizione di beni e servizi Ict nelle more della definizione del ‘piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione”.
Nelle disposizioni per il 2016 il documento stabilisce quali siano le “azioni di coinvolgimento” necessarie per le Amministrazioni “che porteranno il sistema a regime a partire dal 2017”. Si tratta in pratica di una roadmap che mette nero su bianco il percorso di convergenza che le singole PA dovranno affrontare nel corso del 2016, per consentire dal 2017 la piena attuazione del piano e il conseguimento degli obiettivi fissati dalla legge di stabilità 2016.
Cinque i punti fissati da Agid a cui dovranno attenersi le pubbliche amministrazioni:
– Le pubbliche amministrazioni devono redigere e trasmettere ad Agid il piano di integrazione alle infrastrutture immateriali (piattaforme applicative nazionali o di aggregazione locale realizzate o in corso di realizzazione, come Spid, PagoPA, Anpr, ComproPA e NoiPA). “In particolare – si legge nella circolare – sarà necessario che il piano traguardi il pieno utilizzo di tutte le infrastrutture disponibili e non ancora utilizzate entro dicembre 2017 in modo da consentire nell’anno 2018 di raggiungere gli obiettivi di risparmio”.
– Le pubbliche amministrazioni non possono effettuare acquisti di beni e servizi informatici, anche se per innovazione, qualora siano in contrasto con i principi generali del piano triennale. “Non potranno essere sostenute spese relative alla costituzione di nuovi data center – spiega la cricolare – né tantomeno quelle per l’adeguamento di applicazioni rientranti tra quelle disponibili nelle infrastrutture immateriali, quali, ad esempio, il potenziamento di soluzioni di pagamento locale o di infrastrutture per l’autenticazione ai servizi online”.
– Per procedere ad acquisizioni di beni e servizi informatici e di connettività, le amministrazioni pubbliche “devono preliminarmente verificare se sussistono per l’acquisto in questione obblighi di acquisizione centralizzata e, cioè, strumenti di acquisto e strumenti di negoziazione centralizzata”. In particolare, puntualizza Agid, andrà verificata la sussistenza dell’obbligo di ricorso alle convenzioni Consip, l’obbligo di ricorso al Mercato elettronico della pubblica amministrazione, l’obbligo di ricorso ad accordi quadro e gare su delega individuati con decreto ministeriale, l’obbligo di ricorso a strumenti di acquisto e negoziazione telematici messi a disposizione da Consip o dalle centrali di committenza regionali di riferimento.
– Qualora le amministrazioni non siano tenute a ricorrere a specifici strumenti di acquisto e negoziazione, dovranno ricorrere agli strumenti di acquisto e di negoziazione disponibili presso Consip e i soggetti aggregatori, tra i quali le convenzioni-quadro, i contratti-quadro e gli accordi-quadro, il mercato elettronico della pubblica amministrazione, il sistema dinamico della pubblica amministrazione e le gare su delega che aggregano la domanda di più amministrazioni.
– Le società inserite nel conto consolidato Istat – conclude la sezione delle prescrizioni della circolare Agid – possono effettuare acquisti di beni e servizi informatici in via autonoma solo dopo aver verificato che non siano disponibili strumenti di aggregazione, attraverso la consultazione delle apposite pagine web (www.consip.it, www.acquistinretepa.it, nonché la sezione “soggetti aggregatori”). “Ogni qual volta le amministrazioni e le società non possano ricorrere ai detti strumenti a causa dell’indisponibilità del bene/servizio o della sua inidoneità al soddisfacimento del fabbisogno, ovvero nei casi di necessità ed urgenza comunque funzionali per assicurare la continuità della gestione amministrativa – conclude Agid – esse potranno procedere ad acquisti autonomi soltanto previa autorizzazione motivata dell’organo di vertice amministrativo”.