EVENTO ERICSSON

Mirtillo: “Ict leva per crescere: ora l’Italia scommetta sui giovani”

L’Ad apre l’evento annuale Ericsson: “Giovani, innovazione, crescita i tre fattori chiave per la costruzione di un futuro più sostenibile”. Ma serve un dialogo continuo fra stakeholder. Va gestita la diffusione della tecnologia che “sta guidando la trasformazione dei mercati e delle imprese, rimodellando le economie e migliorando la produttività in tutti i settori”

Pubblicato il 05 Lug 2016

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Giovani, Innovazione, Crescita: sono i tre fattori chiave per la costruzione di un futuro più sostenibile”. Lo dice Nunzio Mirtillo amministratore delegato di Ericsson in Italia e presidente della Regione Mediterranea, aprendo la 17esima edizione dell’evento Ericsson, nella sala Koch del Senato. I giovani perché “sono le generazioni strutturalmente più in grado di pensare diversamente, di utilizzare le nuove tecnologie, di rischiare per costruirsi un futuro”. Dunque “oggi devono trovare spazio in un mondo del lavoro ridefinito, e affrontare una competizione che diventa globale”.

L’innovazione perché la rapida diffusione di smartphone e dispositivi connessi sta trasformando il comportamento dei consumatori, che diventa sempre più collaborativo “modellando il modo in cui viviamo, lavoriamo e comunichiamo”. Questo cambiamento – spiega Mirtillo – “sta guidando la trasformazione dei mercati e delle imprese, rimodellando le economie e migliorando la produttività in tutti i settori. Tutto questo grazie alle potenzialità delle tecnologie più avanzate: 5G, IoT, Cloud, Big Data & Analytics”.

La crescita: l’Italia ha davanti a sé delle sfide importanti ma anche delle opportunità abilitate dalla trasformazione digitale in atto. Però “è necessario un continuo dialogo fra stakeholder: le aziende, le istituzioni, gli operatori e la forza dei giovani. Ed è per questo che siamo qui, perché l’evento annuale vuole essere una occasione di confronto ma anche un punto di partenza per creare un cammino di crescita comune”.

L’innovazione è “fattore chiave per lo sviluppo, in un mercato globalizzato e competitivo come quello attuale” e crescita migliorando “le performance delle imprese e, a livello aggregato, favorendo il tasso di crescita del sistema economico”. Dobbiamo crescere bene, dice Mirtillo: i settori considerati innovativi “necessitano di risorse umane altamente qualificate. L’occupazione che si crea deve essere un’occupazione di qualità. Anche il Paese Italia deve competere con gli altri Paesi. Ad esempio le università migliori attraggono i migliori studenti da tutto il mondo”.

L’evento punta in questo senso a dare risposte ai diversi aspetti del tema: analizzando come sia possibile oggi in Italia garantire una sostenibilità economica alle aziende nazionali ed estere che investono nel territorio; come la trasformazione digitale basata sull’Ict impatti il mondo del lavoro. E infine “quali sono i nuovi percorsi formativi che possono aiutare i nostri giovani a trovare un lavoro adeguato nel nuovo mondo digitale”.

Tutto questo – dice Mirtillo – “è collegato ai 17 obiettivi definiti dalle Nazioni Unite – i Global Sustainable Development Goals – per supportare lo sviluppo sostenibile”. Ogni nazione, e in particolare l’Italia, dovranno affrontare questa importante sfida e contribuire allo sforzo di portare lo sviluppo globale su un sentiero sostenibile. In particolare sarà analizzato l’Obiettivo N.8 dedicato ad incentivare “una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro adeguato per tutti”.

Oggi nel mondo – dice l’ultimo Mobility report Ericsson – ci sono più sim che persone (7,4 miliardi di sottoscrizioni mobili contro 7,3 miliardi di persone a Q1 2016). Il sorpasso è avvenuto a Q3 2015. Le sottoscrizioni collegate agli smartphone supereranno quelle collegate ai basic phone in Q3 2016 (a Q1 sono 3,4 miliardi le sottoscrizioni smartphone).

Inoltre il traffico dati da mobile è cresciuto del 60% nell’ultimo anno, grazie alla maggiore diffusione di smartphone e al crescente consumo di dati da parte di ogni utente. Entro il 2021 circa il 90% del traffico dati da mobile sarà generato da smartphone.

Interessante da notare è un cambiamento radicale nelle abitudini di fruizione dei contenuti video dei giovani: il consumo di traffico dati per guardare video su smartphone è cresciuto del 127% in soli 15 mesi (2014-15). Nell’arco di quattro anni (2011-15) il tempo speso dai giovani guardando la TV/video su uno schermo televisivo è calato del 50% e di contro il tempo speso guardando TV/video su uno smartphone è aumentato dell’85%.

Con la tecnologia cambiano i modelli di business: “ad esempio AirBnB è oggi la più grande catena alberghiera del mondo pur non possedendo neanche una camera: è chiaramente un esempio di azienda figlia della trasformazione digitale, nata facendo leva sui cambiamenti sociali e tecnologici in corso. E’ chiaro che la strada di tutte le industrie, anche le più grandi, è verso la trasformazione digitale”.

Non basta: le nuove reti 5G, l’Internet delle cose, uniti al potere del cloud, permetteranno lo sviluppo di soluzioni sempre più avanzate che rivoluzioneranno il mercato digitale nei prossimi anni. “A partire dal 2020, l’implementazione commerciale delle reti 5G fornirà ulteriori funzionalità – dice Mirtillo -, come lo slicing di rete e la capacità di connettere esponenzialmente più dispositivi, che abiliteranno nuovi use case, per le persone e per gli oggetti connessi”.

Inoltre i dati generati dai dispositivi mobili e dai dispositivi collegati rappresentano una grande opportunità per le industrie: “Siamo ora in grado di raccogliere informazioni significative e la nostra sfida è come convertire i dati in informazioni strategiche per nuovi servizi e applicazioni. Ciò significa che abbiamo bisogno innanzitutto di uno spazio dove immagazzinare tutte queste informazioni (DataCenter e Cloud) e di saperne estrarre valore per il business (Analytics). Attraverso i Big Data & Analytics possiamo migliorare l’esperienza del cliente e soddisfare le mutevoli esigenze in ogni settore”.

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