Net neutrality, Strand Consult: “Tema secondario. Concentrarsi sulla user experience”

La società di ricerca: servono terminali migliori e infrastrutture, non regole su open Internet, per migliorare la qualità percepita del servizio mobile e creare concorrenza sul mercato. “Troppa attenzione dedicata agli attivisti finanziati da Google”

Pubblicato il 08 Lug 2016

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Nel 2013 Strand Consult pubblicava una nota di ricerca in cui raccontava come 8 regolatori telecom nazionali europei, con la Danimarca in testa (insieme a Estonia, Finlandia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia e Svezia) avessero chiesto all’Ue supporto per far capire al mercato che ci sono diversi modelli di smartphone con problemi di ricezione che impattano negativamente l’esperienza d’uso. Perché si trattava di un tema importante? Perché sono i “cattivi telefoni” molto più che la rete mobile i responsabili della perdita di connettività, spiega Strand.

L’Ue non ha ascoltato quanto arrivava dagli 8 regolatori; al contrario, “ha dedicato sempre più attenzione agli attivisti della net neutrality finanziati da Google e dalle altre grandi aziende americane”, scrive oggi la società di ricerca. “La questione dei bad smartphone non era un tema attraente per i regolatori Ue”, continua la nota, “perché i consumatori amano il loro telefono e i produttori di device hanno stretti legami con gli ambienti dei regolatori. E poi è così facile incolpare gli operatori mobili per una cattiva esperienza d’uso, anche senza prove concrete che la colpa sia della rete. La normativa dell’Ue non viene fatta con lo scopo di facilitare l’ingresso nel mercato o creare concorrenza, ma solo per fare piaceri ai consumatori. Perciò le norme su roaming e net neutrality sono state annunciate in tempo per le vacanze estive, ma non sono misure che creano lavoro o stimolano crescita, come sarebbe nelle intenzioni del Digital Single Market“.


Strand Consult ha più volte scritto sulla net neutrality. Il tema si lega a quello della qualità percepita del servizio mobile: secondo Strand le regole sulla neutralità della rete non daranno ai consumatori una migliore esperienza della rete mobile. Questa si può ottenere solo aumentando gli investimenti in infrastrutture e cellulari migliori, proprio i due elementi che le regole europee sull’open Internet non si cura di promuovere.

Da tempo Strand sottolinea quanto lo smartphone possa pesare nel peggioramento della qualità percepita del servizio mobile. Le persone imputano i “problemi di rete” all’operatore, quando è al produttore del device che dovrebbero guardare se il cellulare “non prende” o “prende male”. I regolatori telecom nazionali lo sanno: di qui l’iniziativa di tre anni fa capitanata dalla Danimarca che ha chiesto a Daniel Calleja Crespo, Director General for Enterprise and Industry della Commissione europea, di assegnare un bollino di qualità alle capacità di ricezione dei cellulari. La copertura mobile richiede la cooperazione di molti attori e la copertura debole non è causata dal fatto che gli operatori non costruiscono le reti ma, spesso, da telefoni inadeguati. Si dovrebbero incoraggiare i produttori di smartphone a puntare sulla qualità del prodotto e far capire ai consumatori che la scelta del device è importante per la loro complessiva mobile experience.

Gli operatori mobili si trovano davanti molte sfide oggi con l’esplosione degli utenti, degli smartphone e del traffico sulle loro reti. Da sempre Strand invita le telco a dialogare in modo coordinato con tutti gli stakeholder, dai leader politici ai regolatori, dai media al grande pubblico.

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