“Se ci sono paesi che chiedono di arrivare al 2022 (per il passaggio delle frequenze a 700 Mhz al 5G, ndr) non è il commissario che deve decidere, perché la questione non riguarda i commissari: è il futuro dei nostri Paesi che è in gioco” e “spetta a noi e a voi dire dove vorremmo vedere il futuro delle nostre industrie”. Così il vicepresidente della Commissione Ue al mercato unico digitale Andrus Ansip, nel corso di un’audizione al Parlamento ribadisce l’importanza di non approfittare della possibile deroga al 2022, contro l’originario 2020, per il passaggio delle frequenze dal digitale terrestre al 5G.
“Il tempo – ha sottolineato Ansip – è un fattore essenziale”, perché “nel frattempo i geni degli Usa o della Corea del sud creeranno applicazioni per il 5G”. Quindi, ha osservato citando l’esempio della Francia, “bisogna avviare la creazione della rete 5G e impegnarsi al massimo per fornire queste reti di nuova generazione”, anche per evitare situazioni in cui “in alcuni paesi ci saranno sim 5G, ma quando si andrà in altri non ci sarà la rete e si riscontrerà un problema di connessione”. Quindi, ha concluso rivolgendosi a deputati e senatori, “voglio incoraggiarvi, spingervi in questa direzione. Le frequenze hanno a che fare con la vita reale”.
Per Ansip “le tasse devono essere pagate dove le società creano i loro profitti, questo è il nostro obiettivo chiaro”. “Non vogliamo sognare troppo che ci sia una tassazione unica, ma – ha ripetuto – le tasse devono essere pagate dove si registrano i profitti”.
In audizione il commissario ha sottolineato che “la situazione dell’Italia sul fronte del digitale “non è così buona. Ma gli sviluppi degli ultimi anni sono straordinari e molto promettenti”.
“Mi riferisco – ha proseguito – alla strategia per la banda ultralarga e ai servizi per la PA digitale, sono iniziative molto promettenti. Sono sicuro che se questa sarà la vostra strada l’Italia potrà essere tra i primi Paesi, non tra gli ultimi”.
Questa mattina il commissario europeo ha incontrato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. In un contesto che vede l’Unione europea impegnata nei temi legati al digitale e alla banda ultralarga, Calenda e Ansip hanno convenuto sulla necessità di accelerare ulteriormente i processi innovativi, in particolare nell’industria e nel commercio elettronico. Nel corso della riunione sono state illustrate le misure che il governo italiano sta mettendo in atto per consentire alle imprese, attraverso la digitalizzazione, di rimanere competitive sui mercati.
Calenda ha assicurato che l’Italia è pronta a impegnarsi nello sviluppo della banda ultralarga mobile (5G) sul territorio nazionale ed è a favore della massima circolazione dei contenuti nel mercato unico digitale (DSM). Le reti a banda ultralarga e la connessa digitalizzazione del sistema pubblico e privato rappresentano un fattore chiave per lo sviluppo della società dell’informazione.