Triple play, stangata francese: l’Iva 4 volte più alta

Il governo annuncia un rincaro delle tasse sulle offerte in bundling di Internet, tv e telefonia fissa, che potrebbe colpire anche gli operatori del mobile. Parigi cerca di ridurre il deficit pubblico ma l’impatto sull’utile operativo delle telco si prospetta notevole

Pubblicato il 10 Set 2010

I consumatori francesi già temono i rincari in bolletta: il
ministro del Budget François Baroin ha annunciato in
un’intervista al quotidiano Les Echos l’intenzione di portare
l’Iva sulle offerte triple play al 19,6%, un aumento
considerevole, considerato che fino ad oggi la metà delle fatture
per le offerte in bundling godeva di una tassa ridotta del
5,5%.

E’ stata la Commissione europea a far presente a Parigi che il
tasso ridotto del 5,5%, di cui possono beneficiare i servizi
televisivi, non si poteva applicare alla metà della bollette del
triple play, perché l’offerta televisiva non rappresenta,
secondo l’Ue, l’esatta metà di questi pacchetti.

Le soluzioni possibili erano tante, obiettano i consumatori, ma il
governo sembra aver deciso per una soppressione tout cour
dell’agevolazione per le offerte che uniscono Internet veloce,
telefonia fissa e tv. Il ministero dell’Economia ha fatto sapere
all’agenzia Afp che la nuova tassa porterà allo Stato “diverse
centinaia di milioni di euro”, addirittura 500 nel primo anno,
secondo Le Figaro. Baroin intenderebbe addirittura applicare la
stessa imposta del 19,6% agli operatori di telefonia mobile che
attualmente beneficiano di un’Iva ridotta grazie ai programmi tv
che a volte possono essere visionati sui telefoni cellulari.

Il governo francese è alla caccia di 4 miliardi di euro per il suo
budget 2011, nel tentativo di ridurre il pesante deficit pubblico,
ma l’aumento dell’Iva sul triple play, se confermato, nota Les
Echos, avrà un impatto negativo per le aziende tlc, addirittura di
230 milioni di euro sull’utile operativo lordo di France Telecom
(l’1,3 % dell’Ebitda), di 100-150 milioni per la casa madre di
Sfr, Vivendi (1,5% dell’Ebitda) e di 80 milioni per Iliad,
capogruppo di Free (10% dell’Ebitda). Ma è chiaro che le telco
hanno un metodo sicuro per parare il colpo: aumentare i prezzi per
i consumatori o, anche, spacchettare l’offerta in due, con
l’abbonamento Internet da un lato (a 19,90 euro e Iva al 19,6 %)
e l'abbonamento alla televisione dall’altro (a 10 euro e Iva
al 5,5 %).

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