Conti in picchiata per Ericsson. L’utile netto della multinazionale svedese è calato del 26% a 1,6 miliardi di corone svedesi (circa 168,96 milioni di euro) nel secondo trimestre dell’anno: a determinare la discesa la continua debolezza della domanda per i suoi prodotti nella maggior parte dei mercati in cui opera, anche a causa della crisi dei mercati emergenti. Nello stesso periodo del 2015 il dato era stato pari a 2,1 miliardi di corone svedesi (221,76 milioni di euro). Il colosso ha fatto peggio delle attese, dal momento che gli analisti avevano previsto 2,09 miliardi. La società ha ammesso che i trend negativi del settore si sono intensificati, rispetto al primo trimestre dell’anno.
In forte calo anche il fatturato: -10,9% a 54,1 miliardi di corone svedesi (5,71 miliardi di euro) dai 60,7 miliardi di corone (6,41 miliardi di euro) dello scorso anno. Sulla scia di questi risultati, Ericsson ha annunciato che raddoppierà i risparmi sulle sue spese operative entro il 2017, tagliando dunque ulteriormente i costi. La società ridurrà in modo particolare le spese per la ricerca e lo sviluppo e cercherà di puntare su una nuova struttura aziendale.