IL BILANCIO

Gare digitali e contratti trasparenti, ecco come risparmia il Senato

Palazzo Madama pubblica il bilancio: l’onere sulla finanza pubblica si è ridotto a 152 milioni, restituiti allo Stato 65,5 milioni

Pubblicato il 21 Lug 2016

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Il Senato risparmia grazie al digitale. Lo dicono i numeri resi noti oggi da Palazzo Madama. Sul fronte dei risparmi “in quattro anni l’onere sulla finanza pubblica si è ridotto di 151,9 milioni”, segnalano gli uffici. Il Senato “ha restituito allo Stato 65,5 milioni e ha tagliato la dotazione di altri 86,4 milioni”. Oggi il rapporto tra bilancio interno e spesa dello Stato “è sceso allo 0,060%”. Risulta poi un “minor onere di circa 31 milioni per le indennita’ dei parlamentari” con “risparmi di 36,7 milioni sulle retribuzioni dei dipendenti”.

C’è poi il capitolo trasparenza, che “significa l’azzeramento di fatto dei fondi di riserva”. Tutte le uscite sono dettagliate voce per voce: pianificate, verificate, rendicontate. Trasparenza significa anche “efficienza”, innanzitutto “nel settore delle gare e dei contratti, per garantire maggiore economicità di gestione”. Sono state realizzate collaborazioni con la Camera, per la gestione congiunta di alcune procedure di gara. Il salto di qualità sarà la creazione della “centrale unica di committenza” del Parlamento. In collaborazione con Consip, inoltre, il Senato ha avviato la digitalizzazione completa delle procedure di gara.

Infine, “massima trasparenza dei lavori parlamentari con 8 canali di diretta streaming sul web”. Dall’inizio della Legislatura, sono state trasmesse in diretta 1.160 sedute di Commissione. L’archivio web delle sedute di Assemblea è ora disponibile anche in modalità “frazionata”: è cioè possibile selezionare e ascoltare gli interventi di singoli Senatori, senza dover cercare la parte di proprio interesse all’interno della registrazione di una intera seduta. Cittadini, studenti, insegnanti, ricercatori possono sfogliare e
vedere i lavori del Senato con facilita’ ed immediatezza.

Innovazioni nella gestione del personale, per garantire migliori servizi e accresciuta qualità, nonostante la massiccia contrazione dei dipendenti: si è passati dai 1.098 dipendenti del 2006 agli attuali 669, con una diminuzione pari al 39,07%. E’ confermato anche il “sorpasso” della componente femminile: sono 354 le dipendenti in servizio contro 315 unità di sesso maschile. Aperta accanto all’Aula la prima nursery per le senatrici madri.
E’ stata completata “una approfondita attività di aggiornamento e qualificazione” di tutto il personale nell’ambito delle politiche europee, gli affari regionali e l’impatto socio-economico delle leggi: master universitari, incontri, seminari con docenti ed esperti, cooperazione e scambi con istituzioni italiane, europee ed internazionali.

Con il coinvolgimento dei dipendenti in pensione, inoltre, sono aumentati i momenti di apertura al pubblico, oltre a Palazzo Madama, anche a Palazzo Giustiniani e alla Sala della Costituzione. La mostra sulla storia dei Giubilei – con ingresso gratuito – in 3 mesi è stata visitata da oltre 12 mila persone. Unici i materiali esposti, tra i quali le “polveri di Dante” e la bolla originaria del primo Giubileo di Bonifacio VIII. I documenti raccolti e redatti in occasione della mostra (migliaia di immagini, testi, descrizioni e didascalie), resteranno fruibili sul web e con le “app” dedicate, con libero accesso e consultazione gratuita.

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