Due "sorprese" nel governo Monti. La prima è la nomina del nuovo ministro della Pubblica amministrazione nelle persona del presidente di sezione del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi e l’altra è la mancata assegnazione della delega alle Telecomunicazioni che resta, dunque, nelle mani del ministro per lo Sviluppo economico e Infrastrutture, Corrado Passera.
"Ritengo – ha spiegato in un’intervista rilasciata a Repubblica – che la Pubblica amministrazione non debba essere considerata solo un settore da tagliare. Al contrario, come un fattore di sviluppo. E poi credo molto nella semplificazione”. Le linee guida del suo dicastero saranno "intelligenza, fantasia, riflessione". "Lavorerò molto – ha precisato – ascolterò tutti e deciderò solo dopo avere ascoltato. Le decisioni saranno collegiali”.
Tornando a Patroni Griffi, il nuovo titolare di Palazzo Vidoni è nato a Napoli il 27 agosto 1955 dove ha conseguito la laurea in giurisprudenza, con lode, presso l’Università Federico II (con una tesi in diritto amministrativo).
La sua nomina porta, una volta prestato giuramento nelle mani del Capo dello Stato, a 18 il numero dei tecnici, compreso il premier Mario Monti, al governo. A lui spetterà guidare la pubblica amministrazione in un momento delicato per la PA, alle prese con la realizzazione del piano di e-gov, messo in campo dai precedenti governi.
In passato Patroni Griffi è stato magistrato ordinario e referendario di Tribunale amministrativo regionale. Tra gli incarichi istituzionali ricoperti, figura quello di segretario generale dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali; capo di gabinetto della Funzione pubblica con il ministro Brunetta; Capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio nel Governo Prodi; capo dell’ufficio legislativo della Funzione pubblica con i Ministri Cassese, Frattini, Motzo, Bassanini; capo di gabinetto del Ministro per le riforme istituzionali Amato; Capo del Nucleo per la semplificazione delle norme e delle procedure.
Patroni Griffi è autore di studi in materia di diritto e processo amministrativo, e si è occupato di organizzazione e di lavoro pubblico, è componente del comitato scientifico di riviste giuridiche ed è stato relatore per il Consiglio di Stato italiano in numerosi incontri internazionali tra Consigli di Stato e Corti amministrative supreme.