Microsoft riduce ancora la sua forza lavoro. La compagnia taglierà altri 2.850 posti, circa il 2,5% dell’organico attuale, principalmente nelle unità hardware e vendite relative agli smartphone. Nessuna informazione sulle aree geografiche interessate, ma il colosso precisa che questi tagli “sono in aggiunta agli oltre 9 mila posti già ridotti negli ultimi 12 mesi, principalmente nel settore della telefonia mobile”.
Microsoft ha riportato a inizio mese un fatturato in calo del 9% nell’ultimo anno, ma un utile netto in aumento del 38% proprio grazie alla dismissione di operazioni non più redditizie, come quello della telefonia dove si appresta ad andare di forbice sul costo del personale.
Solo qualche settimana fa l’azienda guidata da Satya Nadella aveva confermato il taglio di 1.350 posti di lavoro nel segmento della telefonia mobile in Finlandia, dove il gigante di Redmond due anni fa aveva acquistato Nokia. In seguito all’acquisizione della compagnia finlandese – per circa 7,2 miliardi di dollari – sono confluiti in Microsoft circa 25 mila lavoratori.
Lo scorso anno la società fondata da Bill Gates aveva già tagliato ben 7.800 posti su un totale di circa 110mila dipendenti e a maggio di quest’anno aveva annunciato 1.850 esuberi. Con i nuovi tagli praticamente spazza via buona parte del business ereditato da Nokia. La telefonia mobile di Microsoft non è mai decollata e, del resto, la strategia di Nadella più che sulla spinta ai telefoni Windows si è concentrata su altri business come il cloud e su una maggiore distribuzione e diffusione della tecnologia e dei software Microsoft sulle piattaforme oggi egemoni, Android in testa e poi iOS di Apple.