A Modena la rivoluzione telematica della giustizia parte dal basso.
In attesa che il parlamento approvi l'attesa riforma della
giustizia per ridurre i tempi dei processi, la città ha deciso di
organizzarsi e tendere una mano ai suoi tribunali.
È nata così la Fondazione Modena Giustizia: un ente trasversale,
partecipato da istituzioni diverse, capace di mettere nuove risorse
a disposizione del sistema giudiziario modenese, fornendo gli
strumenti necessari per programmare gli interventi utili ad una
modernizzazione dello stesso.
Sei i soci fondatori, Camera di Commercio, Banca Popolare
dell'Emilia Romagna, Banca Popolare di Verona – San Geminiano e
San Prospero, Unicredit, Ordine degli avvocati e Ordine dei
commercialisti di Modena, che in pochi mesi sono riusciti a
raggranellare fondi per 410.000 euro, ottenendo l'apprezzamento
della Presidenza della Repubblica e del ministero della Giustizia
che auspica che questo esempio possa essere seguito in altre
province.
Il primo obiettivo della Fondazione è il processo civile
telematico, che consentirà di velocizzare i tempi dei processi e
di risparmiare ingenti cifre. “Solo con le notifiche telematiche
– ha evidenziato Stefano Aprile, direttore generale dei sistemi
informativi del Ministero della Giustizia – a Modena, si possono
risparmiare in un anno 800mila euro”.
Un traguardo che è già realtà. Dall’inizio di settembre,
infatti, le notifiche avvengono per via telematica, in via
sperimentale, in quattro tribunali del modenese. Maurizio
Torreggiani, presidente della Camera di Commercio di Modena, ha
sottolineato: “In questa iniziativa siamo stati ispirati dalla
convinzione che la giustizia non sia una cortesia, ma un collante
che è tale quando riesce a mettere tutti, grandi e piccoli,
potenti e non, sullo stesso piano”. Al sostegno della Fondazione
ci auguriamo che intervengano presto altre istituzioni ed enti
modenesi”.