HI-TECH

Made in Italy il robot del nuovo film di Ridley Scott

Il prototipo sviluppato dal Centro Piaggio dell’Università di Pisa fra i protagonisti dei trailer di “Morgan”. Nel suo volto 32 micromotori in grado di gestire la mimica facciale

Pubblicato il 30 Ago 2016

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Un robot made in Italy fra i protagonisti dei trailer del nuovo film della 20th Century Fox prodotto da Ridley Scott e in uscita il 6 ottobre nelle sale italiane. Paura, stupore, tristezza sono le espressioni che modellano il volto di Face (Facial Automation for Conveying Emotions), l’automa “attore” dal volto espressivo costruito nei laboratori del Centro Piaggio dell’Università di Pisa, dal gruppo coordinato da Danilo de Rossi. La major americana ha pubblicato su Youtube un video in cui si vedono le reazione del robot alla visione del trailer del film.

Morgan | Robots React to the Morgan Trailer [HD] | 20th Century FOX

Morgan | Robots React to the Morgan Trailer [HD] | 20th Century FOX

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complessa struttura del volto del robot – spiega Daniele Mazzei, uno dei papà di Face – comprende 32 micromotori, posti tra l’epidermide e la struttura ossea, che, in modo analogo ai muscoli facciali, permettono di controllare ogni minimo movimento del viso e generare una enorme quantità di espressioni anche molto complesse”.

Il trailer di Morgan è nato sul modello dei reaction, i video in cui vengono riprese le reazioni delle persone davanti alla visione di un film, e mostra le espressioni di Face, e del suo cugino americano Edi, sviluppato dal magicLab.

Ideato come strumento per studiare le interazioni tra uomo e robot, Face sa modellare il suo volto a partire da sei emozioni fondamentali: rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza e sorpresa. Per assumere queste espressioni Face sfrutta la sua esperienza di androide sociale. È stato infatti programmato per interagire con gli esseri umani ed è utilizzato per lo sviluppo modelli di intelligenza artificiale e per studiare l’interazione sociale ed affettiva tra uomo e robot.

Per questo sa dirigere il proprio sguardo verso l’interlocutore, analizzandone le espressioni facciali e la gestualità cercando così di capirne lo stato emotivo e iniziando un dialogo non verbale fatto di espressioni e sguardi.

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