A febbraio ci sarà la prima udienza al Tribunale di Milano per il caso Mediaset–Vivendi. Ma, dopo i duri botta e risposta di agosto, sulla vicenda non sono più intervenuti i vertici delle due società. Appuntamento direttamente davanti al giudice?
L’ipotesi non è da escludere e non è un caso che, secondo indiscrezioni di stampa, Vivendi abbia dato mandato allo studio Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP di studiare le carte e preparare una risposta alle accuse che il Gruppo di Cologno Monzese presenterà in aula. In prima linea ci dovrebbe essere l’avvocato Giuseppe Scassellati, da anni vicino alle vicende di casa Vivendi e soprattutto Canal Plus, mentre a seguire la società italiana sarà lo studio Chiomenti e Vincenzo Mariconda, tra i legali storici di Silvio Berlusconi.
Il dietrofront del patron della compagnia transalpina Vincent Bolloré, tornato sui propri passi dopo un accordo stretto ad aprile con Mediaset per delle divergenze di vedute sui conti di Premium, rischia di dare il via a una battaglia legale da circa 2 miliardi di euro. Il silenzio delle parti coinvolte potrebbe però anche far pensare ad un lavoro diplomatico in atto dietro le quinte, per giungere ad un nuovo accordo e scongiurare la guerra.
Chi potrebbe avvantaggiarsi dalle acque agitate lungo l’asse Parigi-Milano è Sky, che secondo Ubs potrebbe rientrare in corsa per Premium dopo il tentativo fallito nel 2015. Il report della banca svizzera vede per il gruppo Murdoch la possibilità di “sbloccare valore” in Italia. Mentre i rapporti tra il mondo Berlusconi e Vivendi restano molto freddi con i francesi, cui tocca la prima mossa, gli analisti della banca svizzera riaprono una vicenda nata con gli incontri tra Murdoch e Berlusconi, nei quali erano stati coinvolti anche i rispettivi figli che si occupano di televisione: su Premium non era stato trovato un accordo, soprattutto a causa del prezzo chiesto dal Biscione.