Vimpelcom, si dimette il ceo Mikhail Slobodin

Il manager risulta coinvolto come “persona interessata” nell’inchiesta sulla corruzione che ha portato all’arresto in Russia di due dirigenti di T Plus group, di cui era stato chief executive officer

Pubblicato il 06 Set 2016

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Il Ceo di Vompelcom, Mikhail Slobodin (nella foto), ha rassegnato le dimissioni. A motivare questa sua decisione il fatto di risultare coinvolto come “persona interessata” nell’inchiesta degli agenti dell’Fsb in Russia nei confronti di T Plus Group, controllata del gruppo Renova, di proprietà del miliardario Viktor Vekselberg. Il coinvolgimento di Slobodin nell’inchiesta non riguarderebbe il suo attuale incarico in Vilpelcom, ma il fatto di aver guidato in passato T Plus in qualità di Chief executive officer. L’operazione delle forze dell’ordine russe ha portato a un blitz nella sede della società e all’arresto di due manager, il direttore generale di T Plus Group Boris Vainzikher, e il suo predecessore, attuale chief managing director di Renova, Evgheny Olkhovik.

I due arrestati, che dovranno rispondere dell’accusa di corruzione, sarebbero coinvolti in una vicenda legata al progetto di una centrale elettrica nella regione di Komi per cui, fra il 2007 e il 2014 avrebbero versato tangenti per 800 milioni di rubli (12,28 milioni di dollari). Il governatore della regione settentrionale russa Vyacheslav Gayzer era stato arrestato lo scorso anno per frode insieme ad altri 19 funzionari. “Boris Vainzikher e Evgenij Olkhovik sono stati arrestati con l’accusa di aver corrotto i leader della Repubblica di Komi”, ha detto all’agenzia di stampa russa “Ria Novosti” una fonte delle forze dell’ordine, senza specificare altri dettagli

Rappresentanti di Renova hanno sottolineato che le ricerche non sono rilevanti per l’azienda ma si applicano solo alla controllata T Plus. Il gruppo Renova è un aggregato industriale russo con interessi nel settore dell’alluminio, del petrolio, dell’energia e delle telecomunicazioni. Il principale proprietario e presidente è Viktor Vekselberg, sesto nella classifica di Forbes delle persone più ricche in Russia, con un patrmonio valutato in 11,3 miliardi di dollari. Il gruppo è attivo principalmente in Russia, nella Comunità degli stati indipendenti, negli Usa, Svizzera, Sud Africa ed è noto per la partecipazione alla compagnia petrolifera Tnk-Bp ed alla produzione di alluminio della Rusal.

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