IL PIANO

Banda ultralarga, Telecom ricorre al Tar: “Regole discriminatorie”

La compagnia contesta la delibera Agcom e punta il dito contro il fatto che Infratel potrà fissare le tariffe wholesale senza passare dai “test di prezzo”. Chiamati in causa anche Mise e Infratel

Pubblicato il 07 Set 2016

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Telecom Italia ricorre al Tar per contestare la gara Infratel e chiama in causa il Garante per le Comunicazioni, il ministero per lo Sviluppo economico e la stessa Infratel.

Il ricorso è stato presentato a luglio: il gruppo telefonico contesta in particolare la delibera Agcom 120 del 2016 che regola la vendita wholesale indicando che i prezzi devono essere applicati a condizioni eque e non discriminatorie: questo per scongiurare fenomeni anticoncorrenziali come il dumping. In pratica secondo Telecom Italia anche Infratel, società in house del ministero dello Sviluppo economico, dovrebbe passare per i cosiddetti “test di prezzo'”per fissare le tariffe, mentre questo con la norma attuale non avverrebbe. Una situazione che verrebbe a minare la parità di trattamento tra gli operatori.

Di fatto però il ricorso, in attesa dell’udienza, non dovrebbe bloccare il bando di gara già avviato per i lotti relativi ad Abruzzo e Molise, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Lo scorso 8 agosto Infratel ha lanciato la seconda tranche di bandi per Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e della Provincia autonoma di Trento. Il bandopre le aree bianche mette a gara risorse per oltre 1,2 miliardi – per l’esattezza 1.254.989.312 Iva compresa – ed è suddiviso in sei lotti funzionali.

Le infrastrutture che verranno realizzate saranno in grado di coprire una popolazione di oltre 5,5 milioni di abitanti e interesseranno il territorio di 3.710 Comuni. Con il programma di lavori verranno raggiunte circa 3,9 milioni di unità abitative o aziendali. Il termine per la presentazione delle domande è fissato alle ore 13 del 30 settembre 2016 e come si legge nella relativa nota Invitalia “il bando seguirà lo stesso iter del precedente analogo (pubblicato il 3 giugno 2016) con aggiudicazione mediante procedura ristretta gestita tramite piattaforma telematica”.

Sono 17 dunque in totale le Regioni (al primo bando fanno capo Abruzzo, Molise, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) che si preparano per la sfida ultrabroadband e con la pubblicazione del secondo bando risultano impegnate il 91,8% delle risorse complessive messe a disposizione del piano per le aree bianche. A questo punto delle cose mancano all’appello solo Puglia, Calabria e Sardegna. Secondo quanto risulta a CorCom alle tre regioni sarà riservato un bando ad hoc che sarà emanato con tutta probabilità a settembre o comunque nella prima parte dell’autunno per partire con le gare il prima possibile. Nelle tre regioni si sta procedendo alla realizzazione delle infrastrutture con i fondi della precedente programmazione e quindi c’è meno fretta di procedere con l’assegnazione delle nuove risorse.

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