LA RICERCA

Tablet in classe, Pennarola: “Studenti più bravi se i docenti collaborano”

Monitoraggio Bocconi: la performance media dei ragazzi delle superiori aumenta fino al 20% grazie all’innovazione. “Le nuove tecnologie possono fare la differenza”

Pubblicato il 12 Set 2016

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Gli studenti delle scuole superiori possono trarre grandi benefici dall’utilizzo dei tablet e delle tecnologie digitali in classe. Tanto che la loro performance può aumentare del 3% rispetto ai loro coetanei che non usano tablet e Pc, per arrivare fino a un +20% quando gli insegnanti partecipano attivamente alla “trasformazione digitale”.

E’ quanto emerge dal monitoraggio effettuato da alcuni docenti dell’università Bocconi sulla sperimentazione promossa dall’associazione ImparaDigitale, che prevede l’utilizzo dei tablet in classe in sostituzione dei libri di testo, facendo riferimento su risorse online certificate.

“Computer e tablet possono fare la differenza della qualità dell’apprendimento degli studenti delle scuole superiori quando utilizzati in classe – afferma Ferdinando Pennarola (nella foto), docente di organizzazione che insieme ai colleghi Leonardo Caporarello e Massimo Magni ha curato il monitoraggio, con i risultati raccolti nel saggio “When teachers support students in technology mediated learning” – ma solo a una condizione: che i docenti siano di forte supporto agli studenti nel loro percorso d’apprendimento durante tutto l’anno scolastico, aiutandoli e creando risorse condivise per poter apprendere le classiche materie nell’ambito della scuola superiore“.

“Quello che abbiamo notato – sottolinea Pennarola – è che gli studenti molto bravi non ricevono particolari benefici, mentre quelli che appartengono alla fascia centrale della distribuzione ricevono un significativo beneficio, sempre quando il docente è in grado di fare la differenza con una adeguato supporto”.

Il docente conta ancora – conclude Pennarola – e ha un impatto significativo sulla qualità dell’apprendimento. E’ probabilmente un docente che deve formarsi all’utilizzo delle tecnologie nell’ambito della propria materia d’insegnamento e deve probabilmente testare i suoi metodi didattici con una serie di prove ed errori per avere un significativo impatto con i propri studenti”.

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