Cinque miliardi di abbonati ai servizi mobili: il risultato storico
è atteso per la fine del mese, anche se la crescita non sarà
altrettanto spettacolare nei prossimi anni, secondo la società di
analisi iSuppli.
Così se device di ogni genere, smartphone
compresi, “spingono la supply chain tecnologica verso piattaforme
wireless-oriented molto più rapidamente del mercato dei
computer”, gli abbonamenti cresceranno dell’11% nel 2010
rispetto al 2009, ma dell’8,2% bel 2011 e del 6,6% nel
2012.
"La comunicazione in mobilità è ormai diffusa in tutti i
Paesi, tra tutte le fasce di età, in tutti gli strati sociali, ed
è diventata un bene primario come la casa, il cibo o il
vestiario”, secondo il senior director di iSuppli Jagdish
Rebello.
Cinque miliardi di abbonati alla fine di settembre significano che
tre quarti della popolazione mondiale è connessa su rete mobile.
Molte persone hanno più di un abbonamento; per esempio, l’Europa
occidentale ha più abbonamenti mobili che abitanti. Non è raro
per gli europei possedere più telefonini e piani tariffari. Al
contrario la penetrazione degli abbonamenti wireless è del 50% in
Africa e Medio Oriente.
Ma se la crescita degli abbonati (necessariamente) rallenterà,
secondo lo studio di iSuppli ci sono grandi opportunità per il
software incluso nei cellulari al momento dell’acquisto: il
mercato varrà 7,7 miliardi di dollari nel 2014, contro 4,4
miliardi quest’anno. Buone anche le prospettive per i
semiconduttori destinati ai device mobili: il giro d’affari
passerà da 60,9 miliardi di dollari nel 2010 a 80,2 miliardi nel
2014.