«In Italia il mercato delle Tlc rivolto alle imprese è in piena evoluzione. Ne è una prova il fatto che, ad esempio, il Gruppo Vodafone, che opera in 26 paesi ed è presente con accordi di partnership in altri 56, abbia scelto proprio l’Italia come base di quello che oggi è il miglior centro di competenza a livello mondiale in ambito IoT. Una scelta dettata in parte dall’acquisizione di Cobra, eccellenza italiana nel campo della telematica e oggi Vodafone Automotive, e in parte dalla presenza locale di un contesto universitario, ingegneristico e aziendale in grande fermento. Gran parte delle soluzioni innovative nascono qui da noi per poi essere replicate in tutto il mondo”. Così Manlio Costantini, direttore della divisione Enterprise di Vodafone Italia, disegna con CorCom il quadro dello scenario italiano dell’innovazione in ambito tlc.
Costantini, come cambia il ruolo delle telco?
Oggi le aziende non cercano solo un prodotto, o la pura connettività: cercano un partner in grado di semplificare i processi di digitalizzazione e di offrire consulenza, dal garantire la sicurezza dei dati, all’azzerare gli investimenti iniziali con soluzioni cloud. La connettività resta un aspetto centrale: grazie ai massicci investimenti nella banda ultralarga, oggi la fibra ottica e il 4G sono diventati lo standard per tutti i nuovi piani business di Vodafone. Ma piuttosto che rivolgersi a soggetti diversi, le aziende preferiscono affidarsi ad un unico soggetto, un operatore di telecomunicazioni capace di offrire soluzioni complete e farsi garante del risultato finale: è quello che chiamiamo Convergenza 4.0.
E’ l’epoca delle digital transformation. Voi che ruolo pensate di svolgere, e che grado di sensibilità registrate tra i vostri clienti?
La nostra ambizione è di essere il miglior partner nell’aiutare le aziende a fare meglio il loro business e a superare le barriere all’utilizzo delle nuove tecnologie. Questo significa lavorare insieme ai nostri clienti, in una logica di progettazione condivisa, per costruire le soluzioni più efficaci che, attraverso la digitalizzazione, incidono sull’efficienza dei processi e sull’innovazione di prodotto. Le imprese italiane stanno facendo passi avanti nella digitalizzazione, ma c’è ancora molto da fare, soprattutto nelle Pmi. In Italia, solo il 43% delle aziende più piccole ha un sito web, mentre solo l’8% utilizza il Cloud. In ambito IoT, ad esempio, sempre di più si sta comprendendo l’enorme potenzialità di questa tecnologia, grazie a un ritorno sull’investimento veloce e tangibile e all’applicazione in svariati settori. Se si vedono risultati, è più facile mettersi in gioco.
Vi state ritagliando il ruolo di “digitalizzatori”?
Questo è un terreno in cui un operatore come Vodafone può giocare un ruolo di primo piano. A Milano, ad esempio, nel nostro Vodafone Experience Center accogliamo i clienti, illustriamo le nostre soluzioni e sulla base delle esigenze di ognuno costruiamo una proposta di trasformazione digitale “su misura”. Il ruolo di facilitatori nel processo di digitalizzazione lo abbiamo nel nostro Dna. Negli anni, abbiamo spesso cambiato pelle, ci siamo aperti all’esterno e coinvolto le eccellenze del territorio per rispondere alle domande del mercato e disegnare le migliori soluzioni per i nostri clienti. La cosa importante, ormai evidente, è che la trasformazione digitale porta risultati economici tangibili.
Come si arriva a questo nuovo modello organizzativo?
La tecnologia oggi più che mai consente di abbattere gran parte dei costi in tempi rapidi. Prendiamo l’esempio della forza vendita. Oggi non vediamo più i venditori girare con ingombranti cataloghi cartacei e sottoporsi a estenuanti viaggi in auto. Grazie a processi più digitalizzati, è possibile servirsi di una flotta di mezzi controllata dall’azienda, essere seguito e ricevere assistenza in tempo reale. Avere il catalogo sul proprio tablet e inviare gli ordini in real time. Così la produttività aumenta, e, di conseguenza, pure la qualità del lavoro e la soddisfazione personale. Anche lo smart working rientra tra i casi di successo di digital transformation di un’azienda: i collaboratori lavorano sempre più in mobilità e per farlo devono essere dotati di tutti gli strumenti necessari.
Sull’IoT qual è il posizionamento di Vodafone e quali le soluzioni su cui puntare?
Grazie alla capillarità della sua rete, Vodafone è leader globale nel mercato dell’Internet delle cose e gestisce una delle più importanti piattaforme IoT al mondo, con circa 5 milioni di oggetti connessi, offrendo un ecosistema di proposte dedicate ad aziende, PA e privati in svariati ambiti. Oggi il settore più sviluppato è senza dubbio quello dell’automotive, soprattutto nel campo assicurativo, su cui c’è già concorrenza sia tra le compagnie di assicurazione, sia tra gli operatori. All’avanguardia il mercato della casa, dove grazie alla sensoristica il beneficio per il cliente è tangibile in termini di risparmio dei consumi e in termini di polizze, grazie alla limitazione dei danni in caso di incidenti domestici. Il terzo è quello delle smart city, dove la pubblica amministrazione, grazie al digitale, può fare innovazione trasformando la città e coinvolgendo il cittadino, così come fanno già i privati con i propri clienti. Infine, c’è tutto il settore della sanità, dove c’è ancora molto spazio per innovare.
Capitolo PA: Vodafone si è aggiudicata insieme a Tiscali e Bt Italia il lotto del bando Spc per la fornitura di connettività alla PA. Cosa significa per voi questa assegnazione?
Vodafone vuole giocare in prima linea la partita della digitalizzazione del Paese, e riteniamo che, in questo, la Pubblica Amministrazione abbia un ruolo fondamentale. Da maggio, grazie alla firma del Contratto Quadro OPA tra Vodafone e Consip, anche la Pubblica Amministrazione, sia centrale che locale, può scegliere Vodafone come proprio partner per i servizi di connettività, usufruendo della qualità delle nostre reti e delle nostre soluzioni convergenti per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività. Il tutto, in tempi rapidi e coerenti con le recenti normative in materia di appalti e contenimento della spesa pubblica.