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Iliad prende casa in Italia: nel mirino anche l’editoria

Costituite due società con sede a Roma. Nello statuto non solo tlc mobili: fra le attività citate produzione editoriale, pubblicità e information technology. Gli analisti scommettono sullo sbarco a metà 2017

Pubblicato il 15 Set 2016

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Iliad accelera sullo sbarco in Italia e “prende casa” a Roma. Fra luglio e agosto il Gruppo guidato da Xavier Niel, che si appresta a diventare il 4° operatore mobile italiano con la fusione Wind3, ha infatti costituito due società con sede nella Capitale: Iliad Holding e una sua controllata al 100%, ossia Iliad Italia.

Lo rivela Radiocor-Plus che fornisce anche dettagli dello statuto costitutivo. Le due compagnie si occuperanno di “installazione, sviluppo e gestione di apparati e impianti fissi e mobili, inclusi stazioni radio, antenne, collegamenti per comunicazioni” che serviranno a “fornire, gestire e commercializzare servizi di comunicazione senza restrizione di natura territoriale”. Ma non è tutto, perché fra le attività previste si legge anche “l’esecuzione di attività connesse e strumentali, incluse attività editoriali, pubblicitarie, di information technology, online e multimediali e in generale attività commerciali, finanziarie e immobiliari”. Una previsione che lascia presagire possibili business collaterali e complementari in altri ambiti oltre a quello delle telecomunicazioni mobili.

Sulla strategia di Niel, soprattutto sull’obiettivo relativo al raggiungimento del 10-15% del mercato, si stanno interrogando gli analisti. Morgan Stanley, Intermonte e Mediobanca hanno già espresso i propri dubbi sull’orizzonte temporale del raggiungimento del market share annunciato da Niel. Oggi è Standard & Poor’s a tornare sul tema, giudicando quello di Iliad un “ingresso credibile”. Mentre Jp Morgan si distacca leggermente dalla previsioni dubbiose degli altri istituti, sottolineando che l’accordo sul roaming stretto da Iliad con Wind e 3 Italia è più favorevole di quello che la compagnia francese ha in patria con gli altri operatori e che quindi esiste “qualche margine di manovra” per provare a centrare gli obiettivi in tempo.

L’altro aspetto interessante riguarda le frequenze che Iliad comprerà dal duo Wind-3: per le condizioni poste dalla Commissione Ue potrebbero servire fino a tre anni prima di averle tutte a disposizione. Il trasferimento, sottolinea una fonte vicina alla vicenda citata da Reuters, “dovrebbe essere graduale nei tre anni”. Gli analisti concordano infine nel prevedere che Iliad potrà lanciare la prima offerta sul mercato a metà 2017. Nella giornata di ieri anche l’Ad di Telecom, Flavio Cattaneo, si è espresso sull’arrivo di Iliad, ricordando le norme antiterrorismo e quello che potrebbe essere un problema per il nuovo operatore: “La Legge Pisanu impone l’identificazione dell’intestatario delle sim attraverso carta di identità, in Francia no; e questo è ovviamente qualcosa di cui tenere conto“.

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