La tecnologia sta entrando sempre di più nelle auto, che diventano “smart” ma anche un bersaglio per gli hacker. Dopo il caso della Jeep Cherokee, una vulnerabilità sicurezza è stata scoperta anche su una Tesla Model S. Un gruppo di ricercatori ha dimostrato che intrufolandosi attraverso il collegamento Internet si può prendere il controllo e fare operazioni comuni come aprire le portiere, attivare i freni, accendere le luci di segnalazione. La vulnerabilità è stata segnalata all’azienda guidata da Elon Musk che ha corretto la falla sicurezza con un aggiornamento software. La dimostrazione è stata condotta dal team del Keen Security Lab, una divisione del gigante cinese Tencent, l’attacco è stato eseguito grazie ad un hotspot wireless maligno e documentato in un video.
I ricercatori si sono intrufolati nell’auto grazie ad una funzione di ricerca delle mappe per trovare il punto di ricarica più vicino e da lì hanno preso il controllo di varie funzioni: hanno sbloccato le portiere, aperto il baule, piegato lo specchietto, messo in azione i freni mentre il veicolo era in movimento, ma anche regolato la distanza del tetto, spostato i sedili elettrici ed acceso le luci di segnalazione.
A pochi giorni dalla segnalazione Tesla ha rilasciato un aggiornamento software per correggere il problema che si presentava solo quando si utilizzava il browser web, ed era anche richiesto di essere fisicamente vicini alla macchina e collegati ad un hotspot WiFi dannoso. L’esperimento sulla Tesla non è nuovo. Più di un anno fa gli hacker Charlie Miller e Chris Valasek, con una dimostrazione organizzata da Wired Usa, sono riusciti a prendere il controllo di una Jeep Cherokee lanciata in autostrada a 110 km orari. La coppia è la stessa che aveva dimostrato nel 2013 abilità simili, assumendo il controllo di una Toyota Prius e di una Ford Escape.