Cade il velo sul piano del Governo per Industria 4.0. Nella giornata di mercoledì 21 settembre saranno concentrati infatti due appuntamenti che sveleranno la strategia del Governo per cavalcare la quarta rivoluzione industriale e spingere lo smart manifacturing in Italia, con l’obiettivo di recuperare il gap accumulato negli ultimi anni nei confronti di paesi come Germania e Francia, che hanno già messo a punto i loro piani.
Al mattino è convocato al Mise il primo incontro della Cabina di regia del piano nazionale Industria 4.0. All’incontro, insieme al ministro Calenda, è prevista la partecipazione di Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e delle Finanze, Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e Tommaso Nannicini, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
A seguire, nel primo pomeriggio, i riflettori si sposteranno a Milano, nella sala delle Colonne del museo della scienza e della tecnologia Leonardo Da Vinci, dove il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro Calenda saranno impegnati nella presentazione pubblica del piano, a partire dalle 14:30.
Secondo le anticipazioni circolate nei giorni scorsi il piano dovrà mobilitare 10 miliardi di investimenti industriali aggiuntivi e 7 miliardi in più per la ricerca e sviluppo in un un mix di incentivi fiscali, sostegno al venture capital, diffusione della banda ultralarga, formazione dalle scuole all’università, centri di ricerca d’eccellenza. Il piano prevederebbe, sempre secondo le stesse anticipazioni, circa 7 miliardi di risorse pubbliche aggiuntive tra il 2017 e il 2020, con effetti di copertura sulle finanze pubbliche spalmati in otto anni. A queste si sommano 7,5 miliardi già stanziati (soprattutto per il piano banda ultralarga). Nelle stime governative, l’intervento pubblico avrà un effetto leva di 4,5 volte e dovrebbe determinare un aumento degli investimenti privati con focus industriale da 80 a 90 miliardi all’anno e un incremento medio annuo della spesa privata in ricerca e sviluppo-innovazione di 7 miliardi, per passare da 13 a 20 miliardi. Al 2020 il 100% delle aziende dovrebbe essere coperto con banda ultralarga a 30 megabit/secondo, il 50% a 100 mega. Otto milioni di studenti dovrebbero essere coinvolti nel programma Scuola digitale di cui 250mila in alternanza scuola-lavoro sul tema industria 4.0.
“Ritengo che sia necessario lavorare sull’offerta e sulla competitività del sistema industriale perché rende possibile una crescita di lungo periodo – aveva spiegato Calenda nei giorni scorsi anticipando i punti chiave della strategia – Una volta che il sistema è competitivo riesce a vendere ed esportare e assicura una stabilità della crescita. Per farlo abbiamo pensato a un’operazione sugli investimenti delle imprese private perché sono molto più rapidi rispetto agli investimenti pubblici. L’investimento dovrà indirizzare le risorse per promuovere l’innovazione in favore della cosiddetta Manifattura 4.0, caratterizzata dalla digitalizzazione della produzione”.