IL PIANO

Industria 4.0, Italia ai nastri di partenza. Calenda: “Piano in legge di stabilità”

L’annuncio del ministro per lo Sviluppo economico nel giorno della presentazione della strategia italiana: “Partita importante che vede in campo tutto il governo”. Giannini: “La rivoluzione parte dalla scuola”. Boccia (Confindustria): “Ma serve un politica industriale unica che coinvolga anche i territori”. I sindacati: “Pronti a collaborare”

Pubblicato il 21 Set 2016

Il piano Industria 4.0 “andrà certamente nella prossima legge di bilancio, abbiamo parlato dettagliatamente di risorse ma ne parlerà Renzi a Milano”. Così il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, a margine della riunione della cabina di regia tenutasi stamani al Mise alla presenza del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, di quello del lavoro Giuliano Poletti, dell’Istruzione Stefania Giannini, dell’Ambiente Gianluca Galletti, dell’Agricoltura Maurizio Martina, del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e dell’amministrazione delegato di Cdp Fabio Gallia.

Il piano “è frutto del lavoro dei sei Ministeri e della Presidenza del Consiglio”, ha aggiunto Calenda sottolineando che “sono tutti molto desiderosi – dai sindacati alle università – di mettere insieme a frutto lo sforzo su questa partita di investimenti, in particolare quelli sull’innovazione, credo che sia la partita del Paese ed è anche molto unificante”. Il ministro Calenda ha poi aggiunto di aver già sentito le Regioni e “stanno decidendo chi è il loro rappresentante”.

La strategia italiana assegna un ruolo centrale anche il Miur. “Si parte dalla scuola, con un coinvolgimento importante, si passa al sistema universitario con tutte le eccellenze che possediamo e poi c’è la ricerca, che è la base fondamentale per produrre innovazione – ha spiegato la ministra dell’Istruzione, Stefania GianniniÈ un piano organico nato in modo integrato, questa è una novità”.

Presente alla riunione anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, secondo cui la della quarta rivoluzione industriale “è una grande occasione che deve cavalcare l’industria italiana, condividiamo il percorso dell’agenda di medio termine, ora occorre lavorare insieme”.

“È importante – ha però avvertito Boccia – coinvolgere le Regioni, per evitare che al centro si faccia una politica di fattori orizzontali e che le politiche delle regioni siano incoerenti, abbiamo bisogno di una politica industriale unica”.

Boccia ha ricordato che su industria 4.0 alcune aziende “sono molto avanti e le medie di settore non sono significative. Abbiamo una fascia avanzata di imprese che è molto avanti e una fascia molto indietro – ha poi sottolineato il presidete di Confindustria – Dobbiamo accompagnare quelle più indietro a fare questo salto di qualità che è culturale più ancora che tecnologico e cavalcare la quarta rivoluzione industriale. Siamo un grande paese industriale, possiamo farcela con le nostre potenzialità. È chiaro che questa impostazione riguarda le scelte che vengono fatte all’interno delle fabbriche, che faranno gli imprenditori, che riusciremo a realizzare anche con relazioni industriali moderne e l’indirizzo di politica economica del governo”.

L’Ad di Cassa Depositi e Prestiti, Fabio Gallia, ha annunciato che nel piano sarà coinvolta anche Cdp, anche se per capire quale ruolo svolgerà bisognerà attendere il primo pomeriggio, quando Calenda svelerà i dettagli.

Per il segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina, l’incontro di oggi al Mise è positivo. “Finalmente – sottolinea il sindacalista – si parla di investimenti e di un progetto di industria per il Paese che è quello che da tempo la Cisl chiede e che appare decisivo per dare forza alla crescita ed alla ripresa del lavoro”. “E’ condivisibile il metodo di ascolto scelto e le traiettorie di investimento indicate nel progetto a sostegno dell’innovazione tecnologica e digitale delle imprese, della ricerca, dello sviluppo e diffusione delle competenze e delle infrastrutture della banda larga – prosegue Farina – Non partiamo da zero ma dobbiamo essere consapevoli che siamo in ritardo! Altri paesi nostri concorrenti nella competizione industriale sono più avanti nell’innovazione digitale. C’è quindi la necessità di un impegno straordinario di tutti e di risorse adeguate e concretamente spendibili già nella prossima legge di stabilità – aggiunge -. E’ inoltre positivo l’insediamento della Cabina di regia del progetto e l’impegno del Governo ad assicurare una governance condivisa e capace di concretizzare nelle imprese e nei territori le indicazioni del progetto presentato”.

“Da questo punto di vista – conclude – è importante l’impegno a irrobustire la detassazione del salario di produttività che può favorire l’estensione della contrattazione aziendale e territoriale e insieme agli investimenti, la crescita della produttività e del salario dei lavoratori, e irrinunciabile un ruolo attivo e propositivo delle parti sociali nella Cabina di regia e nei territori”.

La Uil saluta “positivamente l’odierno insediamento della Cabina di Regia cosi’ come il piano su Industria 4.0”, dice la segretaria confederale della Uil, Tiziana Bocchi. Nel piano, “al netto dei successivi approfondimenti che svolgeremo, ritroviamo alcune delle posizioni che la Uil da tempo sostiene. In particolare, siamo anche noi convinti che il nostro Paese abbia bisogno di una nuova politica industriale che, a partire dai fattori produttivi, sia in grado di renderlo competitivo non solo nell’oggi, ma anche per i prossimi anni; attraverso l’individuazione di linee di indirizzo, efficaci, concrete e condivise, sulle quali far convergere tutti gli attori interessati”.

La Uil apprezza sia il merito che il metodo e “fin da subito siamo, quindi, pronti a dare il nostro contributo e a vigilare affinche’ da questi positivi presupposti scaturiscano ottimi risultati. Nel convincimento che le parti sociali possono dare un contributo fattivo e concreto al raggiungimento degli obiettivi di crescita del Paese che insieme ci daremo”.

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