LA RICERCA

Il Fintech spinge l’e-payment: transazioni a +10%

Pagamenti digitali in volata: nei mercati emergenti la crescita più elevata (+16,7%) mentre in quelli maturi ci si ferma a +6%. La Cina supera per la prima volta il Regno Unito. La fotografia scattata World Payments Report 2016 di Capgemini e Bnp Paribas

Pubblicato il 23 Set 2016

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Il volume globale dei pagamenti digitali continua ad aumentare, per la prima volta con una crescita annua prevista del 10% che nel 2015 ha consentito di raggiungere i 426,3 miliardi di transazioni, con un ulteriore incremento rispetto alla crescita record dell’8,9% registrata nel 2014 (387,3 miliardi di transazioni). Sono i dati che emergono dal World Payments Report 2016 realizzato da Capgemini e Bnp Paribas.

L’incremento delle transazioni di pagamenti digitali è in gran parte dovuto alla forte crescita economica dei maggiori Paesi in via di sviluppo, alla diffusione di misure di sicurezza più efficaci come ad esempio l’Emv e la biometria, e alle iniziative dei governi volte a favorire i pagamenti elettronici nei mercati emergenti. Questo fenomeno si verifica tuttavia in un momento in cui le banche devono affrontare una crescente richiesta di servizi integrati e sicuri per le transazioni digitali, in particolare da parte dei clienti aziendali, e sono così stimolate a intensificare gli investimenti e la collaborazione con gli altri istituti e/o le FinTech (aziende finanziarie tecnologiche) per ridurre il tempo di erogazione di transazioni digitali diversificate.

L’aumento dei pagamenti digitali ha interessato tutte le aree geografiche, ma sono i mercati emergenti ad aver registrato i tassi più alti, pari al 16,7%. Nei mercati maturi la crescita si è limitata al 6,0%, ma questi rappresentano ancora il 70,9% del volume globale complessivo. Per la prima volta la Cina ha superato il Regno Unito e la Corea del Sud in termini di volumi delle transazioni digitali, attestandosi al quarto posto tra i primi dieci mercati mondiali, dietro a Stati Uniti, Eurozona e Brasile. La continua crescita dei pagamenti digitali a livello globale offre alle banche l’opportunità di fornire questi servizi ai clienti, mentre le aziende beneficiano di una supply chain finanziaria più efficiente. Dal 2010 le carte sono lo strumento di pagamento digitale in più rapida crescita, mentre l’utilizzo degli assegni continua a diminuire. I pagamenti immediati hanno il potenziale per alimentare la crescita delle transazioni digitali come alternativa a contanti e assegni, ma perché questo avvenga occorre educare gli stakeholder, fornire più servizi a valore aggiunto e aggiornare le infrastrutture presso retailer e aziende.

“Mentre le aspettative fondamentali degli istituti bancari non sono cambiate negli ultimi anni – controllo, visibilità sulla liquidità, gestione del rischio – le imprese si aspettano che le banche riescano a digitalizzare sempre di più i processi di supporto, come ad esempio la gestione del conto, i data analytics, il monitoraggio della conformità e l’identificazione e la prevenzione delle frodi – spiega Jean-Francois Denis, Deputy Global Head of Cash Management di Bnp Paribas – Per le banche questo implica accelerare il passaggio alla digitalizzazione e adottare un approccio più collaborativo”.

A tutto ciò si aggiunge la pressione esercitata da una varietà di fattori interni ed esterni sulle entrate relative alle transazioni bancarie: tra questi fattori ci sono la riduzione degli introiti delle commissioni, gli interessi attivi più bassi, la pressione sui costi del servizio di cambio e la crescente diffusione delle FinTech, aziende conosciute per offrire customer experience migliori attraverso una tecnologia avanzata in grado di modellare e guidare le aspettative dei clienti.

“Le FinTech, così come la creazione di Innovation Lab nel settore bancario, stanno creando nuove occasioni per offrire una customer experience di qualità superiore -evidenzia Monia Ferrari, Vice President, Head of Banking sector di Capgemini Italia – Fondamentale ora è il mix di partnership e collaborazioni che può essere creato per mettere a disposizione i servizi digitali più innovativi possibili nei momenti cruciali della customer experience”.

Diverse banche hanno già iniziato ad adottare una mentalità ‘digital-first’. Secondo il report il 79% dei dirigenti bancari ora considera le FinTech come dei partner. Le banche potrebbero avere nuove opportunità per favorire ulteriormente l’innovazione nei servizi bancari aprendo i loro sistemi interni attraverso Api (application programming interface) aperte e sfruttando i requisiti della Payment Services Directive II (Psd II).

Molteplici iniziative di regolamentazione, nuove o preesistenti, hanno complicato le cose per alcune banche in termini di rispetto dello scenario normativo. Dal report emergono due temi chiave in ambito di conformità normativa sui pagamenti: un maggiore uso della tecnologia e l’adozione di un approccio di facilitazione da parte di alcuni enti normativi per consentire alle imprese di accelerare il processo innovativo all’interno di un ambiente ‘sicuro’, come il Project Innovate del Financial Conduct Authority britannico, che ha introdotto il concetto di regolamentazione isolata, e il Singularity Innovation Hub olandese.

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