Microsoft sfrutta il costo del denaro eccezionalmente basso per
emettere un bond, che le consentirà di aumentare la remunerazione
dei propri azionisti senza intaccare la liquidità di 36 miliardi
in cassa a fine dell'ultimo trimestre. Secondo le prime
indiscrezioni riportate da Milano Finanza si tratterebbe di un bond
senior da oltre 2 miliardi di dollari, suddiviso in quattro
tranche, con scadenza a tre, cinque, dieci e trenta anni.
L’operazione dovrebbe essere curata da Barclays capital,
Citigroup e Jp Morgan Chase.
Il prezzo è ancora da definire, ma per molti analisti il
collocamento si rivelerà un successo completo. Microsoft vanta una
solidità invidiabile: è una delle quattro società non
finanziarie, insieme a Exxon Mobile, Johnson&Johnson e Automatic
Data Processing, ad avere il massimo grado di fiducia sul debito da
parte di S&P, che la pone allo stesso livello del debito di Stato.
I titoli dovrebbero infatti ricevere un rating di Aaa da Moody’s,
una tripla A da Standard & Poor’s e una AA+ da Fitch.
La notizia del bond segue a ruota la decisione assunta dal cda del
21 settembre di approvare una vendita di debito per un massimo di 6
miliardi di dollari. I proventi potranno essere utilizzati per
finanziare le spese in conto capitale, operazioni di buyback
azionario e, non da ultimo, acquisizioni.
Nell’ambito dello stesso consiglio di amministrazione Microsoft
ha deciso di alzare il suo dividendo trimestrale del 23% portandolo
a 0,16 dollari per azione. “L’aumento del dividendo, insieme
con il piano di riacquisto di azioni proprie, riflette il nostro
impegno a restituire il capitale ai nostri azionisti e la fiducia
nella crescita del gruppo nel lungo termine”, ha commentato il
direttore finanziario Peter Klein. L’ultimo aumento risaliva a
settembre 2008; con questo riconoscimento agli azionisti, nel
decennio chiuso il 30 giugno 2010 Microsoft ha restituito quasi 170
miliardi di dollari agli investitori fra dividendi e riacquisto di
azioni.
Il colosso di Redmond non è il solo, nota Il Corriere della Sera:
anche altri big tecnologici si sentono in dovere di
“ricompensare” i propri azionisti. Oracle ha cominciato lo
scorso anno a pagare dividendi e Cisco Systems partirà
quest’anno. Il ceo di Xerox ha promesso un rialzo della cedola
per il 2011. La regolarità nella distribuzione dei dividendi
riflette, secondo il quotidiano milanese, il comportamento di
gruppi maturi che non riescono a eguagliare i tassi di crescita e i
guadagni in Borsa dei primi anni. E cercano quindi un’alternativa
per attirare investitori più “conservatori”. Anche per questo,
forse, la reazione del mercato non è stata positiva: il titolo
Microsoft ha registrato sul Nasdaq una perdita del 2,7% a quota
24,5dollari, subito dopo la notizia.