“Fondamentale è saper sviluppare la capacità di pensiero critico, dare ai giovani la possibilità di orientarsi sulla rete. Capire, per esempio, quanto sia attendibile ciò che si legge su siti, su blog e social network; chi sta dietro a un blog; se un documento trovato online sia autentico; come valutare se una notizia sia vera o una cosiddetta ‘bufala’ prodotta da siti specializzati in questo genere di ‘offerta'”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo intervento al convegno “Informatica e diritti: la rivoluzione digitale per la societa'”, che si e’ svolto oggi a Montecitorio.
La Boldrini ha parlato della Commissione Internet costituita alla Camera “che come primo atto ha elaborato una Dichiarazione sui diritti e i doveri” in rete. “Per sviluppare la cultura dei diritti online e per fornire adeguati strumenti interpretativi agli insegnanti e ai giovani, la Commissione Internet ha avviato una serie di iniziative insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, tra cui un Protocollo d’intesa tra il Miur e la Commissione, che il prossimo 17 ottobre, in una scuola di Roma, io e la Ministra Giannini firmeremo, che ha lo scopo di ‘formare i formatori’ – ha sottolineato la presidente della Camera -. Un progetto che vedrà attivamente coinvolti tutti i membri della Commissione in iniziative di formazione e di educazione. Avremo un ruolo attivo nella formazione all’utilizzo della rete. Il web ha il grande merito di dar voce per la prima volta a milioni e milioni di persone, e questo e’ un dato positivo”.
“Però c’è un ‘però’ che non posso omettere. Troppo spesso questa voce prende la forma dell’insulto, della minaccia, dell’intimidazione – ha aggiunto -. Nella vita la diffamazione e il pettegolezzo ci sono sempre stati. Ma se fino a ieri parole razziste o diffamatorie rimanevano all’interno di un piccola cerchia, ora con la rete prendono una dimensione immensa: potenzialmente è un orizzonte senza limiti, e questo ha conseguenze anche gravi. E molte spesso a pagare le conseguenze di questa ‘disfunzione’ del web sono le donne. Siamo noi donne le principali vittime di questa violenza. Non è solo la mia sensibilità alle questioni di genere a farmelo dire: lo dicono le indagini sui social media, secondo le quali un’altissima percentuale dei messaggi violenti è a discapito delle donne. L’insulto alle donne è al primo posto nella classifica delle varie forme di aggressività e odio che si esprimono online. Non posso non segnalare questo fatto come inaccettabile. Noi donne abbiamo fatto tanti sforzi in questi decenni per affermare i nostri diritti, abbiamo fatto tante battaglie per essere rispettate, per avere un posto nella societa’: il posto che ci spetta, perché siamo il cinquanta per cento della popolazione. E oggi dobbiamo accettare, per stare nella sfera digitale – ha detto ancora la Boldrini -, di essere insultate, di essere umiliate, come se questo fosse il prezzo da pagare per potere comunicare attraverso questo grandissimo strumento?! Io dico no: non voglio che le nostre figlie debbano rinunciare alla rete, o debbano accettare di abbassare la testa: ‘insultatemi pure, perché ci tengo molto a questo strumento e pagherò il prezzo”.
Boldrini ha infine promesso che la legge sul cyberbullismo sarà fatta entro al legislatura. “Ma assieme agli interventi di legge, che sono importanti ma non bastano, credo sia indispensabile lavorare sul coinvolgimento e sulla responsabilizzazione di tutti i soggetti, in primo luogo dei giganti della rete. Lo abbiamo fatto per la Commissione Internet, lo rifaremo per la Commissione intitolata a Jo Cox (la commissione si occupa di tem legati all’intolleranza ndr) Nella prossima riunione, martedi’ 4 ottobre, verranno in audizione i rappresentanti di Facebook; a novembre sarà la volta di Twitter, e a seguire gli altri. Passa anche per il loro coinvolgimento la possibilità di avere un web più rispettoso di tutti i soggetti. Per sottolineare che la Camera vuole essere parte attiva di un cambiamento che è già in corso e che non possiamo più ignorare”.