Digitale per la crescita, Noovle mobilita i player: “La chiave è fare rete”

Oggi a Roma il convegno “Strategie per la crescita digitale del Sistema Paese”. Il Ceo Paolo Vannuzzi: “Le tecnologie ci sono, le norme ci sono: ora individuare le linee attuative e produrre risultati misurabili”. Giuseppe Iacono: “Lavorare su competenze e cultura e creare un piano industriale per avere priorità e visione di sistema”

Pubblicato il 28 Set 2016

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Siamo nell’era della trasformazione digitale, una rivoluzione che corre a ritmi incalzanti con un impatto a trecentosessanta gradi, su economia, società, cultura. Il convegno “Strategie per la crescita digitale del Sistema Paese” (#crescitadigitale), tenutosi oggi a Roma, promosso da Noovle e con CorCom come media partner, nasce per fotografare il percorso che PA, istituzioni e aziende devono compiere per realizzare un processo di innovazione che coniughi, alla luce degli ultimi provvedimenti normativi, risparmio, servizi efficienti per i cittadini e opportunità di sviluppo per il territorio. Obiettivo dell’incontro, prima di una serie di iniziative promosse da Noovle, società di consulenza strategica Ict e Cloud e partner Google for Work in Italia, è quello di agevolare il confronto tra domanda e offerta, pubblico e privato, aziende e decisori, insomma “fare rete” in nome dell’innovazione digitale come fattore strategico di crescita e sviluppo del Paese.

Paolo Vannuzzi, CEO, Noovle: “Crescita digitale e innovazione non sono solo un fatto di tecnologia ma una rivoluzione pervasiva di tutte le abitudini di vita, i modi di interagire tra le persone e di accedere alle informazioni. Ora però dobbiamo guardare avanti, a come forgeremo il futuro, anche questo è capacità di fare innovazione per il sistema paese. Fondamentale per raggiungere l’obiettivo è coinvolgere tutti i protagonisti e gli innovatori: di qui l’idea di incontrarci oggi e di promuovere una serie di eventi continuativi, compreso un nostro blog, per seguire e agevolare il percorso di aziende e PA verso l’innovazione. Fare più cose più velocemente e meglio: la tecnologia ci permette questo. Ma servono nuovi modelli, tecnologie unite alla consulenza, perché la persona è al centro del processo di innovazione e le tecnologie devono migliorare la qualità della vita delle persone. Le tecnologie ci sono, le norme ci sono: adesso dobbiamo individuare le linee attuative ed essere concreti, produrre risultati misurabili”.

Giuseppe Iacono, Presidente Stati Generali dell’Innovazione: “Crescita digitale in Italia, la prima domanda da farsi è: perché non decolla? L’Italia resta agli ultimi posti in tanti parametri UE che misurano i risultati ottenuti nella digitalizzazione, come l’Indice Desi. Un terzo degli italiani non è mai andato su Internet e anche chi ci va non usa spesso i servizi più evoluti, come home banking e e-commerce; pochi gli strumenti di egovernment disponibili. Non c’è fiducia, capacità, abitudine all’uso della Rete per le transazioni commerciali. L’Italia ha una strategia articolata sul digitale, ma molti programmi di accelerazione non stanno funzionando, mancano obiettivi concreti su cui misurare i risultati; identità digitale, anagrafe, Spid, pagamenti elettronici, sono le piattaforme su cui costruire i servizi e che dovrebbero fare della PA l’abilitatore dei servizi per la crescita e lo sviluppo, ma siamo ancora al livello di elaborazione e non alla fase operativa. Il problema sono le competenze digitali, su cui dobbiamo investire di più, non solo per le giovani generazioni ma per tutti i cittadini. Ci manca anche un piano industriale che ci aiuti a decidere su che cosa investire, con priorità e visione di sistema; c’è anche un tema di ruoli (governance) nel piano industria 4.0. Occorrono più collaborazione multistakeholder, standard e tolleranza zero sui ritardatari. Non è la tecnologia che ci manca ma la cultura”.

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