“Ci troviamo già nella quarta rivoluzione industriale, che annuncia una importante digitalizzazione dei processi di progettazione e produzione. In particolare, il programma “Industria 4.0″ promosso dalla Germania vuole modernizzare ulteriormente il settore manifatturiero, affrontando anche alcune questioni legate alla sicurezza dei processi di automazione e alla resilienza delle tecnologie coinvolte”. A dirlo è stato Mauro Moretti, Ad di Leonardo-Finmeccanica, intervenendo a Cybertech Europe, forum internazionale organizzato da Cybertech Global Events in collaborazione con Leonardo-Finmeccanica a Palazzo dei Congressi a Roma.
“Questo, in prospettiva – ha aggiunto Moretti – coniuga la cybersecurity con il concetto di cyber-resilience. Infatti la trasformazione dei settori industriali, in particolare di quello manifatturiero attraverso l’integrazione dei sistemi di automazione con quelli IT, segnerà un profondo cambiamento che richiederà innovazioni nelle infrastrutture di connettività, nei dispositivi ‘intelligenti’ collegati via IP, e nelle differenti applicazioni software in grado di elaborare e creare valore dai dati, con nuovi requisiti sia di safety che di security. La convergenza tra mondi fisici e mondi virtuali trova altre manifestazioni oltre il manifatturiero avanzato”.
Secondo Moretti “ci sono diversi settori che stanno predisponendo infrastrutture di cyber security adeguate: quello energetico, che ha avviato una profonda trasformazione tecnologica, quello dei trasporti, che si appresta a cambiare decisamente le architetture e i sistemi di controllo del traffico, quello sanitario, che è particolarmente attivo nell’adottare nuovi strumenti digitali, e nel combinarli con le innovazioni delle biotecnologie, della robotica, della genetica”, ha concluso l’Ad di Leonardo.
Leonardo-Finmeccanica rilancia la strada del “partnariato pubblico-privato” per accelerare lo sviluppo del mercato della cyber security: Moretti chiede a Paesi e aziende europei del settore di “discutere e condividere come Stati, settore privato e mondo della ricerca devono selezionare obiettivi chiari a cui dedicare i giusti investimenti e l’opportuna attenzione”.
Una “iniziativa di sistema”, ha sottolineato Moretti, che offre una “occasione europea di discussione e promozione delle tecnologie di protezione del cyberspace e delle infrastrutture critiche”. Va rilanciata, ha detto Moretti, la “centralità della cybersecurity nei programmi di Difesa dei Paesi e nel processo di digitalizzazione della società e dell’economia”.
E’ un mercato oggi caratterizzato da “uno scenario disomogeneo di Paese in Paese”, e con temi di confronto aperti su aspetti diversi, come “il punto di vista legislativo e regolamentare, quello dell’industria della sicurezza e della difesa, quello delle organizzazioni pubbliche e private interessate a proteggere i propri asset, fisici e digitali”.
L’industria europea del settore deve “allargare i confini”, ha sottolineato il manager: si è affermata anche nella crisi economica “come una area di prosperita'” ed oggi conserva in prospettiva “un notevole potenziale di crescita, in grado di creare nuovi posti di lavoro altamente specializzati”. Per non perdere queste opportunità ora “bisogna pianificare e agire per assicurarsi un futuro ancora migliore e aumentare la competitività dell’industria europea della sicurezza: non basta reagire alla pressione competitiva dei concorrenti tecnologicamente più avanzati, ma bisogna progredire ulteriormente”, ha avvertito Moretti.
“Per garantire la prosperità dell’industria della sicurezza bisogna affermarsi a livello globale, superando la dimensione europea: non basta consolidare il mercato europeo superando la frammentarietà del settore industriale della sicurezza e soddisfare la domanda interna; bisogna conquistare nuovi mercati internazionali extra Ue e, contemporaneamente, proseguire gli investimenti nella ricerca perché bisogna progredire sempre”.
E “una parola chiave è condivisione”: a livello internazionale devono aumentare “gli sforzi per condividere obiettivi, prospettive, standard e risorse”. Quindi “conquistare nuovi mercati internazionali extraeuropei, progredire nella ricerca”, “ricercare maggiore coerenza organizzativa e operativa e coinvolgere l’industria della Difesa”, “promuovere forme di specializzazione”, ha concluso Moretti.