La guerra tra smartphone si combatte anche in tribunale e la posta
in gioco sono i preziosi brevetti che possono dare la marcia in
più a un prodotto rispetto alla concorrenza (e garantire
importanti royalties). Dopo essere stata accusata di violazione di
proprietà intellettuale da Nokia negli Stati Uniti, Apple
controbatte aprendo una causa legale contro la rivale finlandese in
Gran Bretagna.
Il contenzioso si è aperto in realtà lo scorso ottobre, quando
Nokia ha fatto causa ad Apple negli Usa sostenendo che il
produttore di Cupertino fa uso indebito e gratuito di sette
brevetti di Nokia in diversi suoi prodotti, dall’iPhone ai
computer Mac. Nokia pretenderebbe dalla casa della Mela il
pagamento di royalties per l’utilizzo delle sue tecnologie.
Apple ha immediatamente contrattaccato sostenendo che è Nokia a
copiare le sue tecnologie (ben 13 brevetti, secondo Apple), essendo
“incapace di creare uno smartphone concorrenziale rispetto
all’iPhone”. All’inizio di quest’anno un giudice federale
americano ha temporaneamente sospeso il contenzioso in attesa della
decisione della International trade commission Usa, che deve dare
il suo parere sulle accuse di violazione da parte di Nokia di nove
brevetti della Mela.
Nell’attesa Apple però ha pensato di mettere al lavoro anche
giudici e avvocati inglesi. "Stiamo esaminando le accuse che
ci sono state rivolte da Apple in Uk”, ha confermato il portavoce
di Nokia, Mark Durrant. “Sembra che la causa in Gran Bretagna si
basi sugli stessi nove brevetti oggetto dell'esame della Itc
negli Stati Uniti”.
La commissione americana dovrà fornire il suo parere il prossimo
anno, mentre le udienze in tribunale sono fissate per il 2012 nello
stato del Delaware. Nokia, assediata dai due lati dell’oceano,
ribadisce: “La decisione di Apple non ci sorprende, ma non cambia
nulla nella nostra posizione: Apple si rifiuta di rispettare la
proprietà intellettuale di Nokia e continua a pretendere di usare
gratis le nostre innovazioni”.