Il Congresso Usa si spacca sul grande tema della neutralità della
rete. E l’accordo-compromesso tanto atteso va in fumo. Il
dibattito sulla proposta di legge, seguito da vicino dalle aziende
telecom, si è interrotto sull’opposizione esercitata dal
repubblicano Joe Barton. Ora la palla potrebbe tornare alla Fcc e
alla mano di Genachowski, decisamente più pesante rispetto alla
proposta di legge arenata.
Il paladino della nuova proposta è il Democratico Henry Waxman,
presidente dell’House energy and commerce committee. Come scrive
il Financial Times, Waxman sostiene di poter contare
sull’appoggio delle aziende telefoniche e del cavo, oltre che
delle associazioni dei consumatori. La sua proposta-compromesso
punta a proteggere la neutralità della rete (il principio secondo
cui gli lnternet service provider non possono favorire contenuti a
danno di altri), ma solo nel breve termine. Proibisce infatti ai
carrier mobili di bloccare siti Internet e vieta alle aziende
telefoniche e del cavo di discriminare “ingiustamente” alcuni
contenuti rispetto ad altri sul web. Ma nello stesso tempo protegge
le aziende telefoniche e del cavo per due anni dalle regole che la
Fcc vorrebbe imporre ai fornitori di accesso a Internet
ultra-veloce (il presidente della Fcc Julius Genachowski vorrebbe
regolare i fornitori di banda larga alla stessa stregua dei
fornitori di servizi di telefonia).
“E’ una proposta che fa contenti tutti”, secondo Waxman. “I
consumatori avrebbero la garanzia di un Internet aperto, e gli
Internet service provider non dovrebbero preoccuparsi delle regole
che la Fcc ipotizza”. Ma la legge può andare avanti solo col
sostegno di Barton, ha aggiunto Waxman, anche se potrebbe
sbloccarsi dopo le elezioni di medio termine a novembre. Tuttavia,
se la legge non passa neanche a novembre, la palla torna alla
Federal communications commission di Genachowski.
Il Repubblicano Barton ha risposto alle dichiarazioni di Waxman
definendole una “tacita ammissione” che la Fcc ha preso la
strada sbagliata e che le regole sarebbero un danno per gli
investimenti. “Mi sono consultato con i leader Repubblicani
membri dell’Energy and commerce committee e la nostra impressione
è che la proposta di Waxman non sia sufficiente a garantire
l’apertura di Internet e al tempo stesso favorire l’innovazione
e la creazione di nuovi posti di lavoro”.