“Realizziamo reti in fibra ottica in tutto il mondo. È arrivato il momento di farle anche in Italia”: è una missione “al rialzo” quella che Prysmian si prepara ad affrontare di qui ai prossimi anni e a svelarla ci ha pensato l’amministratore delegato Carlo Scarlata dal palco del convegno “Kairos, la cultura digitale attraverso la fibra e le nuove tecnologie installative” organizzato a Roma dall’azienda insieme con Iatt, l’Italian Association for Trenchless Technology. “Prysmian Cavi e Sistemi (azienda del Gruppo, ndr) fattura 7 miliardi e vanta 100 stabilimenti produttivi in tutto il mondo – puntualizza Scarlata -. In quello di Battipaglia abbiamo investito 30 milioni di euro perché crediamo molto nell’Italia. E siamo l’unico produttore di fibra nel Paese”.
“Ci troviamo nel mezzo di una nuova rivoluzione industriale – ha aggiunto Philippe Vanhille, Senior VP Telecom Business di Prysmian Group – che necessita di una rete in grado di diffondere le innovazioni che questa fase porta con sé. È necessaria un’infrastruttura a banda larga affidabile e future proof, realizzata imprescindibilmente da componenti della rete di qualità, con cavi che abbiano caratteristiche elevatissime di resistenza alla deteriorabilità, e siano facilmente installabili con modalità non invasive, il più velocemente possibile e ad un costo ottimizzato”.
Da parte sua il presidente di Iatt Paolo Trombetti ha evidenziato “la necessità di darsi obiettivi sfidanti”. “Se non si pensa in grande non è possibile fare davvero il salto di qualità”, ha detto Trombetti puntualizzando che “il problema vero è quello della cultura digitale. Il digitale fa parte della vita di tutti i giorni eppure la questione è ancora complicata. Nei prossimi anni però, grazie agli investimenti previsti dai piani di Governo e dagli operatori privati, l’importante azione di infrastrutturazione impatterà in modo significativo sulla quotidianità di milioni di cittadini”.