LA RICERCA

Il digitale si mette in comune, in Trentino risparmi per 1,4 milioni

Una ricerca FPA annuncia i risultati di Comunweb, la piattaforma informatica di collaborazione e condivisione utilizzata da 200 enti locali. Dominici: “Modello di governance vincente. Il sistema è pronto per la seconda fase: riuso e trasferibilità sui territori”

Pubblicato il 25 Ott 2016

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L’unione fa il risparmio (e l’innovazione) sui territori. Oggi martedì 25 ottobre, presentati a Trento i risultati della Ricerca: “Obiettivo Comunweb: ottimizzare le risorse, generare valore. Da progetto tecnologico a modello di piattaforma territoriale”.
Il lavoro, condotto da FPA tra marzo e settembre 2016, descrive nel dettaglio il progetto Comunweb, con particolare attenzione ai suoi elementi innovativi e maggiormente competitivi nel panorama italiano.

Oltre 200 enti locali aderenti, 2.500 amministratori coinvolti, 1.100 dipendenti attivi, 25.000 visitatori giornalieri: i numeri che descrivono Comunweb, progetto del Consorzio dei Comuni Trentini, nato nel 2012 come soluzione informatica omogenea per tutti gli enti interessati a un portale di comunicazione su piattaforma condivisa. Una piattaforma progettata per essere scalabile, riusabile e adattabile, sostenuta da un ecosistema collaborativo, un’innovativa architettura informativa e un apparato di dati, informazioni strutturate, contenuti e servizi orientati a costruire un nuovo dialogo tra amministrazioni e tra cittadini e PA, all’insegna della trasparenza, della collaborazione e della partecipazione civica e del risparmio economico, in piena compliance con la normativa vigente.

“Dall’analisi condotta sulle singole componenti tecnologiche e sui processi di governance attivati, Comunweb si posiziona come un modello di piattaforma territoriale esportabile su scala nazionale, in stretto collegamento con le esigenze di innovazione riscontrabili nel contesto normativo – spiega Gianni Dominici, dg di FPA – Pensiamo al Cad, alle norme in materia di trasparenza e open data e non da ultimo alla Riforma degli enti locali con la sua forte spinta all’aggregazione di Comuni e alla gestione associata delle funzioni sui territori. In secondo luogo, emerge una forte sintonia dell’offerta Comunweb con le evoluzioni di mercato privato e pubblico. Penso all’esplosione di piattaforme collaborative e all’economy on demand da un lato; alle stringenti esigenze di risparmio e riduzione dei costi della PA dall’altro.

Su opportunità di risparmio e creazione di valore aggiunto, i dati parlano chiaro. Il risparmio stimato, nell’arco di tre anni nel caso di utilizzo delle soluzioni Comunweb è pari a circa 1,4 milioni di euro: se i Comuni trentini avessero tutti optato per altre soluzioni di mercato, avrebbero speso 1,7 milioni di euro tra il 2013 e il 2015, anziché soli 270mila euro per Comunweb. È quanto emerge dalla ricognizione delle delibere di spesa e conseguente comparazione dei costi che i Comuni trentini hanno sostenuto per soluzioni “altre”, dal 2010 al 2014, con l’offerta “base” di Comunweb. In aggiunta, dal Panel “Unioni dei Comuni e piattaforme tecnologiche”, condotto da FPA a luglio 2016 emerge che circa il 60% delle Unioni rispondenti ha speso più di 1.000 euro per il proprio sito web a fronte dell’offerta base Comunweb di poco inferiore ai 1.000 euro; l’85% ha dichiarato che la manutenzione del sito web rappresenta una voce di costo, a fronte dell’offerta Comunweb inclusiva di manutenzione; il 40% ha dichiarato che il sito web non è stato realizzato con software Open Source, quest’ultima tra le caratteristiche principali della piattaforma trentina.

“Il raffronto – commenta Dominici – è tanto più difficile quanto più si considera che l’offerta Comunweb è qualitativamente più elevata, in termini di affidabilità, assistenza, integrazione, modularità, scalabilità rispetto ad altre soluzioni di mercato prese come riferimento”.

Comunweb conta su una serie di asset, tutti dettagliatamente descritti nella Ricerca FPA, che lo rendono un progetto di spicco nel panorama nazionale: paradigma open source, riuso a costo zero, una community di aziende innovative che lavora al suo sviluppo, redazione diffusa a cui viene dedicata specifica formazione, forte sinergia con il portale dei dati aperti della Provincia autonoma di Trento, da cui deriva un’offerta di dataset che sfiora i 5000 in totale. Assolutamente degni di nota, ha sottolineato Dominici nella sua presentazione, gli applicativi civic tech: SensorCivico – applicazione che permette di raccogliere suggerimenti e segnalazioni sulla vita del territorio, sostenendo la gestione delle procedure interne all’Ente per dare risposta alle segnalazioni ricevute – e Dimmi 2.0, l’applicativo attraverso cui l’amministrazione può avviare un percorso di confronto con la cittadinanza, già utilizzato con grande successo a supporto dei processi di Fusione dei Comuni su territorio trentino.

UN MODELLO COLLABORATIVO PER L’INNOVAZIONE CONTINUA: i prossimi passi

Concordi i vertici del Consorzio dei Comuni Trentini e della Provincia autonoma di Trento, intervenuti alla presentazione del Rapporto: la seconda fase di Comunweb è pronta a partire e sarà orientata al rafforzamento della community interna e alla messa a punto del modello per la trasferibilità sui territori. “Grande interesse per la proposta tesa al coinvolgimento delle scuole e delle nuove generazioni per quanto riguarda la partecipazione civica e la trasparenza quali strumenti di accountability che intervengono nei processi di formulazione e valutazione delle politiche pubbliche avvicinandole alle esigenze dei cittadini”. Così Walter Merler, Responsabile dell’Area Innovazione del Consorzio dei Comuni Trentini.

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