Fallita la ricerca di un compratore, Twitter mira a rimettersi in carreggiata e a porre le basi per un percorso di crescita. Una strategia che passa anche per il taglio del 9% della propria forza lavoro, pari a circa 300 posizioni, che interesserebbero tutte il settore vendite. La decisione è stata ufficializzata oggi in occasione della presentazione dei conti del terzo trimestre 2016, dopo che le indiscrezioni avevano iniziato a circolare negli ultimi giorni.
“Abbiamo la significativa opportunità di continuare a incrementare la crescita, migliorando i nostri servizi core – afferma il Ceo del sito di microblogging, Jack Dorsey (nella foto) – Abbiamo un chiaro piano e stiamo facendo le modifiche necessarie per assicurarci che Twitter sia posizionata per una crescita di lungo periodo”.
Nel terzo trimestre 2016 gli utenti attivi di Twitter sono saliti del 3%, arrivando a toccare 317 milioni di unità, sopra gli attesi 315 milioni di unità e contro i 313 milioni del secondo trimestre. Le entrate pubblicitarie, che pesano per il 90% del totale degli introiti della società, avanzano del 6% a 545 milioni di dollari, dopo il +18% del secondo trimestre e il +37% del primo trimestre.
Nel terzo trimestre il bilancio di Twitter chiude in perdita di 102 milioni di dollari. I ricavi avanzano dell’8% a 616 milioni di dollari, sopra le attese.
Il taglio annunciato oggi è in termini percentuali analogo a quello effettuato lo scorso anno, quando il cofondatore Jack Dorsey rilevò la guida del social network.
Complessivamente sugli ultimi 12 mesi il titolo ha accumulato un calo di oltre il 41%. Twitter sta cercando di ridurre i costi dopo che i precedenti piani di crescita e espansione della base di utenti hanno dovuto scontrarsi con una realtà stagnante. Di recente aveva assegnato a banche d’affari un mandato esplorativo a farsi acquistare, secondo alcune indiscrezioni suscitando alcuni interessamenti di Salesforce, Walt Disney e Alphabet, ma poi tutti e tre i gruppi si sono tirati indietro.