Un hub digitale per il lavoro di gruppo, accessibile sempre, ovunque e in tutta sicurezza. Si chiama Microsoft Teams, è stato svelato oggi dall’Ad del colosso di Redmond Satya Nadella e promette di rivoluzionare l’organizzazione del lavoro, soprattutto nelle grandi imprese che contano molti dipendenti e numerose sedi aziendali. La piattaforma, in fase di test presso alcune grandi multinazionali (Accenuture, Hendrick Motorsports e altre), è l’ultima evoluzione della suite Office 365. Non più solo Word, Excel e Power Point ma anche una serie di servizi “per comunicare in modi differenti, pianificare le attività di lavoro e aumentare la produttività”, spiega il corporate vice presidente di Microsoft, Kirk Koenigsbauer.
E’ un altro passo compiuto da Microsoft a favore del mercato emergente dei servizi di messaging corporate.
La grande novità è la possibilità di avere tanti servizi in un solo tool: chat per comunicare con i colleghi, videochiamate di gruppo e bot basati sull’intelligenza artificiale per trovare contatti utili o risolvere problemi operativi. Un sistema che può essere ritagliato sulle esigenze della singola azienda e che arriverà sul mercato ad inizio 2017, in 181 paesi sparsi nel mondo con la possibilità di settarlo in una delle 18 lingue disponibili.
Il software as a service sviluppato dal team di Microsoft punta a contrastare il successo di Slack, strumento cloud based per la collaborazione dei team nata come tool ad uso interno dell’azienda Tiny Speck, mentre era in corso lo sviluppo del gioco online Glitch. Non sarà facile perché Slack vanta già 4 milioni di utenti attivi, dei quali oltre un milioni paganti e attivi in grandi compagnie globali. La guerra è comunque già iniziata, come dimostra l’intera pagina pubblicità comprata da Slack sul New York Times di oggi, per dare un ironico benvenuto a Microsoft: “Non creerete qualcosa che la gente adora facendo solamente una lista delle nostre caratteristiche e riproducendole”. L’Ad di Slack Stewart Batterfield l’ha anche postata su Twitter scrivendo: “La sensazione di quando pensi ‘potresti comprare una pagina intera sul Nyt e pubblicare una lettera aperta’ e poi lo fai”.