Microsoft fa causa a Motorola per violazione di proprietà
intellettuale: il documento è stato depositato presso la
International trade commission americana e in una corte federale a
Seattle (Us District Court for the Western District of Washington),
ma il vero obiettivo dell'attacco è Google con il suo sistema
operativo Android.
Secondo Microsoft, infatti, la piattaforma Android adottata dagli
smartphone di Motorola infrange nove brevetti della società di
Bill Gates. “Anche se la causa si rivolge contro Motorola, le
funzionalità brevettate cui la causa fa riferimento si trovano
nella piattaforma Android, non nella tecnologia aggiunta dal
produttore di handset”, ha ribadito Horacio Gutierrez, corporate
vice president e deputy general counsel of Intellectual property
and licensing di Microsoft.
Il colosso del software ha spiegato che i nove brevetti coprono una
serie di funzionalità incluse negli smartphone Android di Motorola
ed essenziali per garantire la qualità dell’esperienza utente,
per esempio sincronizzando email, rubriche, agende e contatti,
organizzando appuntamenti o segnalando la modifica del segnale e
l’esaurimento della carica della batteria. “Microsoft ha la
responsabilità di fronte ai suoi clienti, partner e azionisti di
proteggere i miliardi di dollari che investe ogni anno nel portare
sul mercato software e servizi innovativi”, ha affermato
Gutierrez.
Proprietà intellettuale a parte, il successo della piattaforma di
Google preoccupa i rivali. Android ha superato il software di Apple
iPhone nel secondo trimestre dell’anno per numero di cellulari
venduti che lo utilizzano, secondo Gartner. All’inizio
dell’anno Apple ha fatto causa al produttore taiwanese di
telefoni Htc accusandolo di aver violato alcuni brevetti della Mela
proprio nei suoi telefoni Android. Lo scorso mese è stata la volta
di Oracle, che ha attaccato Google sostenendo che Android include
allegalmente alcuni elementi del suo software Java.
Le cause legali di solito vengono presentate contro il produttore
di cellulari, piuttosto che contro l’azienda che ha creato il
software, perché è sul primo che ricade la responsabilità in
merito alla proprietà intellettuale inclusa nei suoi prodotti,
spiega il Financial Times. Motorola ha subito fatto sapere che si
difenderà “con forza” dalle accuse di Microsoft, mentre Google
si è detta "delusa che Microsoft preferisca competere su
vecchi brevetti anziché su nuovi prodotti. E’ modo per mettere a
repentaglio l’innovazione”.