Pubblicato e diffuso nel mese di ottobre, il Bilancio Sociale 2015 rappresenta ormai per lepida spa la quarta esperienza di rendicontazione degli obiettivi, dei risultati e della performance di sostenibilità economica e sociale. La scelta di redigere un Bilancio Sociale nasce all’interno del Cda, organo che, nel corso degli anni, continua a sostenere e ad incoraggiare la redazione e la diffusione del documento.
Il Bilancio Sociale di lepidaspa ha l’importante compito sia di spiegare ai propri Stakeholders l’impatto sociale che deriva dalla gestione aziendale, sia quello di dare una visione complessiva di quanto è stato fatto, cercando di superare la visione parziale della seppur importante rendicontazione economica. Il suo impianto è stato rivisto ed arricchito di nuovi contenuti in modo tale da poter essere il più efficace possibile dal punto di vista comunicativo e il più trasparente possibile nel dare conto delle scelte effettuate dalla società.
E così, se da una parte viene evidenziata una visione verso l’esterno e quindi vengono mostrate quelle che sono le ricadute delle azioni di lepidaspa sul territorio emiliano-romagnolo, dall’altra viene data una visione più interna che mette in luce i cambiamenti dei processi, degli strumenti e delle policy aziendali che fanno di lepidaspa una realtà societaria in continua evoluzione. Il Bilancio Sociale è articolato in dieci sezioni che spaziano dall’identità societaria alle azioni di comunicazione interna ed esterna, all’operato delle tre divisioni della società (Reti, Datacenter & Cloud, Servizi), affrontando temi quali la mission, le attività, il portfolio, il ruolo degli Stakeholders e così via.
Gli aspetti analizzati sono davvero molteplici, basti pensare che nel solo corso del 2015, oltre ai circa 27.5 milioni di cui al bilancio economico, lepidaspa ha gestito il coordinamento e dato esecuzione a contratti per conto di Regione Emilia-Romagna per un valore di circa 6.2 milioni (il 22% del valore della produzione realizzata nel 2015). Sono state gestite, quindi, complessivamente iniziative per quasi 33.7 milioni con un contributo procapite medio per dipendente di 449mila euro (il 28% in più rispetto al 2014).
Nella sezione relativa al “profilo economico” troviamo, inoltre, una valutazione dei dati presenti nel bilancio economico tra cui emerge un’interessante analisi relativa alla voce di costo che la PA dovrebbe sostenere nel mercato di riferimento per connettere tutte le proprie sedi in assenza di lepidaspa. Il risparmio ottenuto, rapportato anche al costo procapite che ricadrebbe su ogni singolo cittadino, genera un risparmio totale per la PA di ben 48 milioni.