IL PROCEDIMENTO

Sms ai clienti, Vodafone e Telecom nel mirino dell’Antitrust

Avviate due istruttorie. Le compagnie avrebbero ostacolato i concorrenti nell’invio massivo di messaggi aziendali, abusando delle proprie posizioni dominanti

Pubblicato il 16 Nov 2016

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Vodafone Italia e Telecom Italia nel mirino dell’Antitrust. L’Autorità ha avviato due distinti procedimenti istruttori per possibili comportamenti abusivi riguardanti i servizi di invio massivo di sms, in violazione dell’articolo 102 del Tfue.

In particolare, Vodafone e Telecom Italia avrebbero ostacolato i concorrenti attivi nel mercato dell’invio di sms massivi (sms bulk), abusando delle proprie posizioni dominanti nei rispettivi mercati di terminazione sms su propria rete.

L’avvio dei due procedimenti è stato notificato oggi nel corso di alcune ispezioni effettuate dall’Autorità in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

I servizi di invio massivo di sms bulk sono usualmente utilizzati dalle imprese per comunicare con i propri clienti. Una delle applicazioni più comuni sono i messaggi di avviso antifrode bancaria (addebito della carta di credito o del c/c, accesso alla pagina personale della banca) o le notifiche di avvenuto invio/ricezione delle spedizioni.

La segnalazione che ha dato il via all’istruttoria dell’Autorità è stata effettuata da un operatore attivo nella prestazione di questa tipologia di servizi in concorrenza con Vodafone e Telecom Italia. Secondo la segnalazione tali operatori, verticalmente integrati, avrebbero applicato tariffe sul mercato a monte della terminazione sms sulle rispettive reti, e tariffe sul mercato a valle dell’invio massivo di SMS che renderebbero il margine potenziale per i concorrenti nel mercato al dettaglio insufficiente a coprire i costi specifici per fornire i servizi ai clienti finali.

“Le condotte in esame, ove accertate, sarebbero lesive della concorrenza in quanto limitano lo sviluppo del mercato a valle dell’invio massivo di sms compromettendo la capacità competitiva dei concorrenti attivi in tale mercato rispetto all’operatore dominante nel mercato a monte della terminazione sms su propria rete”, spiega una nota Antitrust. Il termine del procedimento è previsto per il 30 novembre 2017.

Intanto ieri il Giurì della Pubblicità ha accolto l’istanza di Vodafone contro la campagna pubblicitaria sull’offerta convergente “Tim Smart”. Secondo il Giurì la campagna non è conforme all’articolo 2 del Codice di autodisciplina, relativo alla comunicazione commerciale ingannevole.

L’istanza di Vodafone contestava il fatto che la pubblictà fosse ingannevole in quanto faceva credere che al costo di 29,90 fose possibile fruire di tutte le componenti pubblicizzate: ovvero Fisso, Mobile (voce + Giga), Fibra ultraveloce (con velocità superiore ai 20 MB/s) e Tim Vision. Diversamente, sottolineava Vodafone, per avere tutti tali servizi è necessario attivare, oltre all’opzione Tim Smart base, tutte le opzioni Smart (Smart Casa, Smart Mobile, Smart Fibra), con un costo maggiore. A partire da oggi decorrono 7 giorni lavorativi entro cui TIM dovrà cessare la diffusione dello spot e del messaggio stampa.

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