+++ AGGIORNAMENTO 18 NOVEMBRE – Premium, dietrofront di Mediaset sul sequestro di azioni Vivendi +++
La querelle con Vivendi ha fatto perdere a Premium almeno 100mila abbonati. Lo dice senza mezzi termini l’amministratore delegato della pay-tv, Franco Ricci, intervenuto ieri ad un evento dedicato all’offerta commerciale della società. “Abbiamo circa 2 milioni di abbonati e rispetto ai piani precedenti siamo sotto di 200mila abbonati, di cui 100mila persi nel periodo da agosto a ottobre – sottolinea Ricci facendo riferimento al periodo post dietrofront di Bolloré – Abbiamo viaggiato benissimo fino a giugno eravamo leggermente al di sopra del budget. I tre mesi top per le vendite, da agosto a ottobre, sono stati sotto l’egida dell’interim management. Pensiamo di fare il quarto trimestre in linea con il budget ma molto probabile non riusciremo a recuperare”.
Dopo l’avvio ufficiale della battaglia legale, che la prossima settimana vedrà il primo atto in aula, Mediaset è infatti tornata a guidare Premium da sola ma i danni per l’anno in corso sono fatti: “Il 2016 si chiuderà in perdita ma era stato previsto. Sapevamo che i grandi investimenti per la Champions League e la Serie A non potevano essere recuperati nel primo anno – spiega l’Ad di Premium -. Nel secondo anno, per certi aspetti, siamo stati fermi. Nel terzo trimestre abbiamo sofferto perché non siamo riusciti a fare quello che volevamo nel periodo di interim management”.
La disputa con la media company francese ha rappresentato un vero dramma operativo che ha chiuso qualsiasi margine di trattativa: “Dal 25 luglio non abbiamo avuto alcun contatto con Vivendi”, commenta il cfo di Mediaset Marco Giordani che è lapidario sulle ipotesi di trattativa con Sky: “Non stiamo trattando”.
Nonostante il periodo non facile, aggiunge il direttore dei contenuti Premium, Yves Confalonieri, la pay-tv ha ottenuto “risultati positivi e c’è stata una crescita costante su tutto il palinsesto”. Il merito è soprattutto del lavoro editoriale: “Siamo partiti con Premium Sport a luglio dello scorso anno – ricorda Confalonieri – e negli ultimi 16 mesi abbiamo creato nel concreto un effettivo prodotto editoriale. Stiamo bucando lo schermo”.